Luca Dirisio

Dopo un lungo periodo di silenzio, Luca Dirisio torna sulla scena musicale con il singolo “È tutto fragile, pubblicato il 19 dicembre. Un ritorno maturo e consapevole, che segna una nuova fase nella carriera del cantautore abruzzese, lontana dalle logiche dell’hype e più vicina a un’idea di musica autentica e sostenibile nel tempo.

«In genere la gente crede che se non vai in tv e non passi in radio sei morto. Si sbagliano di grosso», spiega Dirisio, oggi 47 anni, a Fanpage, rivendicando un percorso artistico che non si è mai interrotto davvero, anche nei momenti di minore visibilità.

Dalle prime band al successo di “Calma e sangue freddo”

Nato a Vasto nel 1978, Luca Dirisio si avvicina alla musica fin da giovanissimo. Dopo le prime esperienze tra liceo, parrocchie e band universitarie a Roma, inizia una lunga gavetta fatta di demo, locali e concerti. La svolta arriva nel 2004 con “Calma e sangue freddo”, brano che lo consacra al grande pubblico e gli vale il premio di rivelazione dell’anno al Festivalbar, oltre a un contratto con Sony.

Il successo è rapido e travolgente, seguito da altri singoli molto noti come “Il mio amico vende il tè” e “Usami”, che lo rendono uno dei volti più riconoscibili del pop italiano dei primi anni Duemila.

Il rapporto complesso con fama, critica e Sanremo

Dirisio racconta di non aver vissuto con leggerezza l’esplosione mediatica: «Ero giovane e poco libero. L’artista dovrebbe pensare solo a creare, non al successo». Anche il rapporto con la critica non è mai stato centrale nel suo percorso, mentre l’esperienza a Sanremo 2006 con “Sparirò” resta segnata da tensioni e incomprensioni, nonostante i buoni risultati radiofonici e di vendita.

«Non è vincendo Sanremo che si vince nella vita», sottolinea oggi, lasciando comunque aperta la porta a un eventuale ritorno al Festival, alle giuste condizioni.

L’Isola dei famosi e la televisione

Nel 2011 partecipa a “L’Isola dei famosi”, esperienza vissuta più come sfida personale che come operazione di rilancio. Dirisio chiarisce che la sua celebre canzone “L’Isola degli sfigati” non era una critica al programma, ma una metafora della società contemporanea. La televisione, però, resta per lui un mezzo con cui mantiene un rapporto distante e selettivo.

“È tutto fragile”: una nuova fase artistica

Il presente si chiama “È tutto fragile”, un brano che riflette il momento personale e creativo dell’artista. Dopo la pandemia, la separazione dalla moglie, il cambio di produzione e la fine di un ciclo, Dirisio riparte con un nuovo team guidato dal manager e produttore Piero Garone.

«È il periodo migliore della mia vita musicale», afferma, libero dalle pressioni delle classifiche e concentrato sulla qualità. L’obiettivo ora è pubblicare nuova musica con calma, attraverso più singoli, senza forzature.

Guardare avanti, senza rinnegare il passato

Il singolo segna un’evoluzione, non una rottura: «La musica deve cambiare con il mondo, senza tradire se stessi». Dopo l’album “Bouganville” del 2019, penalizzato dallo stop imposto dal Covid, Dirisio guarda avanti con il desiderio di rialzarsi e ritrovare stabilità.

Il sogno, oggi, è semplice ma essenziale: continuare a fare musica il più a lungo possibile, con o senza riflettori. Perché, come dimostra il suo ritorno, la carriera di un artista non si misura solo dalla visibilità, ma dalla capacità di resistere e reinventarsi.

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