Il docufilm evento di Maite Carpio, “Lucio per amico. Ricordando Battisti“, prodotto dalla Garbo Produzioni in collaborazione con Rai Documentari, andato in onda ieri su Rai 1 in prima serata sfiora il 14% di share (con 2.263 mila ascoltatori), un successo che conferma ancora una volta la capacità di questo straordinario artista, vero e proprio unicum del nostro panorama musicale, di trascendere il tempo parlando a più generazioni.
“Il favore del pubblico per “Lucio come amico. Ricordando Battisti” è la dimostrazione che anche in Italia il documentario narrativo è un prodotto di prima serata adatto al grande pubblico della rete ammiraglia. Ringrazio la RAI, per la fiducia, che premia il formidabile lavoro di ricerca e raccolta di materiali inediti e ringrazio il maestro Mogol, che è riuscito a rivelare gli aspetti più inediti del grande artista che è stato Lucio Battisti”, Maite Carpio.
In rete, però, sono numerosi i commenti di chi non ha apprezzato gli argomenti trattati nel progetto. In particolare è stata criticata la scelta di orientare il racconto soltanto sul periodo in cui Lucio Battisti ha collaborato con Mogol, tralasciando completamente i dischi realizzati con i testi di Pasquale Panella. Progetti sperimentali osannati dalla critica e troppo spesso nascosti.
Speaker radiofonico, musicista e collaboratore di diverse testate nazionali e internazionali. Segue come inviato il Festival di Sanremo dal 1999 e l’Eurovision Song Contest dal 2014 oltre a numerose altre manifestazioni musicali. In vent’anni ha realizzato oltre 8.000 interviste con personaggi del mondo della musica, dello sport e dello spettacolo. Nel 2020 ha pubblicato il romanzo “La Festa di Don Martello” e nel 2022 “Galeotto fu il chinotto” e “Al primo colpo non cade la quercia”.
