I Maneskin sono reduci da alcune tappe in Sudamerica e, intervistati da una radio argentina, fanno il punto della situazione e celebrano l’affetto dei fans.
“Ci stiamo davvero godendo questo tour in America Latina. Appena abbiamo messo piede sul palco, la gente ha cominciato a urlare e a saltare, quindi e’ stato subito chiaro che c’era un’energia diversa.”
Un’identità latina che si esplicita anche oltre il palco.
“Ci sono similitudini tra ispanici e italiani, specialmente nel linguaggio. Ci divertiamo a parlare in “itagnolo”, ovvero un mix di spagnolo e italiano.”
Maneskin, in un’intervista in Argentina celebrano il ruolo dei fans
“Ci piace fermarci a parlare con i fans per stabilire un contatto con loro. Per noi è sorprendente trovare tante persone che conoscono a memoria le nostre canzoni in italiano, anche nei paesi più lontani. La lingua spagnola è cresciuta a livello globale e noi siamo felici di aiutare la lingua italiana a fare lo stesso.”
Un discorso a parte lo merita il concetto di provocazione, insito nel percorso dei Maneskin.
“Non vogliamo provocare, ma solo affermare il diritto di essere ciò che si sente di essere. Ci sono troppi tabù relativi al corpo della donna. Se una ragazza mostra il suo corpo non vuol dire necessariamente che cerca attenzioni, ma solo che vuole essere a suo agio nella sua pelle. C’e troppa differenza nel modo in cui si percepisce il corpo maschile e quello femminile.”
Queste le parole di Victoria. Aggiunge Damiano.
“Anche nella musica non cerchiamo la provocazione, vogliamo sperimentare, essere autentici, originali e orgogliosi di quello che facciamo. Stiamo crescendo e quindi la nostra musica sta cambiando e mi auguro che sarà sempre così anche in futuro. Poi siamo orgogliosi di essere apprezzati dai grandi come Iggy Pop e Mick Jagger, ma non ci sentiamo sotto pressione e non pensiamo di essere i loro eredi.”

Speaker radiofonico, musicista e collaboratore di diverse testate nazionali e internazionali. Segue come inviato il Festival di Sanremo dal 1999 e l’Eurovision Song Contest dal 2014 oltre a numerose altre manifestazioni musicali. In vent’anni ha realizzato oltre 8.000 interviste con personaggi del mondo della musica, dello sport e dello spettacolo. Nel 2020 ha pubblicato il romanzo “La Festa di Don Martello” e nel 2022 “Galeotto fu il chinotto” e “Al primo colpo non cade la quercia”.
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