Maneskin, Victoria parla dei Beatles: “Sono delle fottute icone!”

In un’intervista alla testata Guitar Player, Victoria De Angelis, bassista dei Maneskin, parla dei Beatles, svelando alcuni particolari sul suo rapporto con la musica della band di Liverpool.

L’artista ha spiegato il motivo per cui la band ha intitolato un brano del nuovo album Rush! Mark Chapman, nome dell’uomo che nel 1980 uccise John Lennon.

“Ci siamo sentiti come se i media tendessero a rendere affascinanti gli assassini e altre persone cattive, quasi come se fossero fighi o qualcosa del genere. Volevamo ritrarre le cose così come sono.”

Maneskin, Victoria parla dei Beatles

Il discorso, poi, si sposta sui Beatles.

“Sì, siamo giovani, ma come musicisti capiamo cosa hanno fatto i Beatles. Hanno apportato alcuni dei più grandi cambiamenti che la musica abbia mai visto. Hanno cambiato l’intera cultura. Se non fosse per loro, probabilmente non faremmo quello che facciamo. Quello che suoniamo è molto diverso da loro, ma ci ispiriamo a loro. Sono fottute icone e li ammiro così tanto…”

Sulla stessa lunghezza d’onda il chitarrista Thomas Raggi.

“Hanno dimostrato che puoi fare canzoni praticamente in qualsiasi stile. È come, qualunque cosa tu voglia scrivere, puoi farlo perché l’hanno fatto i Beatles.”

Poi Victoria conclude, parlando della percezione della musica dei Maneskin tra gli appassionati di rock.

“Quando suoniamo, le persone possono dire: ‘Questo non è vero rock perché è in TV, quindi è merda!’ Non ci interessa, perché se sei veramente appassionato di musica dovresti giudicare la musica e non da dove viene.”

Simone Zani

Speaker radiofonico, musicista e collaboratore di diverse testate nazionali e internazionali. Segue come inviato il Festival di Sanremo dal 1999 e l’Eurovision Song Contest dal 2014 oltre a numerose altre manifestazioni musicali. In vent’anni ha realizzato oltre 8.000 interviste con personaggi del mondo della musica, dello sport e dello spettacolo. Nel 2020 ha pubblicato il romanzo “La Festa di Don Martello”, nel 2022 “Galeotto fu il chinotto” e “Al primo colpo non cade la quercia” e nel 2205 “Ride bene chi ride ultimo”