Dopo gli innovativi progetti discografici “Elettro Acqua 3D“, “Leonardo da Vinci in pop” e “La sovranità dei robot“, il cantautore e sperimentatore musicale Marco di Noia presenta “Camillevolt (Industrial Version)“, l’originale remix del brano nato da un progetto di ricerca universitaria fatto con la Scuola di Design del Politecnico di Milano (qui la nostra intervista).
Il brano è stato remixato in modo sperimentale attraverso la fusione di sonorità rock-elettroniche e potenti ritmiche, create con le registrazioni dei rumori di macchine da cucire, fresatrici, presse,
flash fotografici ed altri macchinari afferenti alle industrie della moda e del design, che da sempre contraddistinguono il capoluogo meneghino su cui è incentrato il testo dalla canzone. Inoltre, coerente con processo creativo della canzone, anche il remix industrial è stato realizzato insieme agli studenti del Laboratorio EDME, presso i Massive Arts Studios di Milano.
Marco di Noia, “Camillevolt”
Scritta dallo stesso Di Noia e arrangiata da Alberto Cutolo e Giulio Maddaloni, con la supervisione dell’ex direttore artistico della EMI Mimmo Paganelli, “Camillevolt” rappresenta la conclusione di una ricerca che ha visto il cantautore milanese collaborare con circa venti giovani designer del Laboratorio EDME della Scuola di Design del Politecnico di Milano, al fine di creare una nuova e contemporanea maschera carnevalesca del capoluogo lombardo, sul modello della Commedia dell’Arte. La figura protagonista del brano, battezzata dagli studenti “Camillevolt” (che in dialetto milanese vuol dire “che ha mille volti”), ritrae una Milano caleidoscopica e frenetica, intersezione di suoni, colori e personaggi stereotipati.
«“Camillevolt” è una canzone figlia di un affascinante processo creativo condiviso. Mi piaceva l’idea di partire dalla Commedia dell’Arte – come forma di spettacolo tradizionale in grado di raccontare l’Italia e le nostre città – per poi arrivare ai nostri giorni, guardando la città di Milano con gli occhi di giovani studenti e utilizzando le forme descrittive del Design. Si tratta un progetto sperimentale in cui la canzone è parimenti considerata come forma di espressione artistica e mezzo di divulgazione culturale e ricerca scientifica».
Classe 1998, negli ultimi 4 anni ha collaborato con diverse emittenti radiofoniche. Di notte recensisce musica, di giorno ne parla con gli artisti. Nostalgica ed empatica, scrive spesso nei giorni di pioggia. La musica? Un ricordo senza origine che ha ribaltato ogni prospettiva.