Marco Mengoni Materia significato canzoni
È Materia (Terra) il nuovo album di Marco Mengoni (Epic Records Italy / Sony Music Italy), che arriva a tre anni dal successo multiplatino di Atlantico.
Materia (Terra) è l’inizio di un nuovo progetto.
Materia, un percorso in tre album che raccontano tre anime differenti, ma complementari, che uniscono le origini di Mengoni, le sue ricerche sonore e la sua attenzione verso la contemporaneità.
Tre mondi sonori differenti che rappresentano e raccontano la sua unicità musicale, attraverso la narrazione di ciò che per lui è importante.
Marco Mengoni Materia (Terra) significato canzoni
Ecco autori, compositori, produttori e significato di tutti i brani del nuovo album di Marco Mengoni Materia (Terra).
CAMBIA UN UOMO
Scritto da Daniele Magro, Marco Mengoni – Prodotto da MACE, Venerus
Il singolo che anticipa l’uscita di Materia (Terra) è un brano intenso, profondo e avvolgente, dalla matrice soul gospel e caratterizzato da un suono autentico, corposo, quasi palpabile.
Su un tappeto dal sound anni ’60 e l’andamento tipico dell’R&B, la voce di Mengoni appoggia con morbidezza e potenza al tempo stesso una riflessione, una preghiera, una confessione. Il percorso di crescita e consapevolezza che Marco ha intrapreso in questi anni è racchiuso in questa canzone che è un invito ad accettarsi, perdonarsi, ad accogliere i cambiamenti, affrontare le nostre paure e ascoltarsi.
MACE e Venerus hanno prodotto Cambia un uomo avendo a disposizione tutti gli ingrediente testuali e musicali del disco per un brano equilibrato e completo, che contiene tutto di quello che per Marco è Materia (Terra). È la traccia che meglio racconta la maturazione e la necessità del cantautore di analizzarsi e comprendersi, di riconoscere propri limiti e cercare di superarli, senza però demonizzarli ma riconoscendoli e affrontandoli in modo diverso, maturo. In fondo, nel perdono e nel frastuono, bisogna sempre concedersi (e concedere agli altri) una chance di poter cambiare.
UNA CANZONE TRISTE
Scritto da Daniele Magro, Marco Mengoni – Prodotto da Ceri, E.D.D.
All’ascolto inaspettata: è tutt’altro che una canzone triste. Il testo e l’andamento del brano smentiscono il titolo accompagnando l’ascoltatore in una dimensione inattesa, in cui Mengoni riconosce positività anche in un momento intenso e difficile. In un’atmosfera R’n’B e new gospel, su un loop di piano, l’artista racconta la semplicità della quotidianità.
I ricordi di attimi felici si alternano a parole di incoraggiamento, speranza e fiducia, necessarie per poter superare ogni delusione. A sconfitte e assenze, il cantautore risponde dedicando a tutti coloro che ne avranno bisogno questa canzone dal giro di blues malinconico e che allo stesso tempo parla di nuove vite, inizi inattesi e case in cui restare. Una canzone triste, grazie alla produzione di Ceri e E.D.D., attualizza un suono vintage preservando una matrice “suonata” con voce e cori che diventano strumenti armonici, punteggiando il brano insieme alla presenza importante di fiati, che si amalgamano con tastiere e organo.
IL MENO POSSIBILE (feat. Gazzelle)
Scritto da Simone Cremonini, Marco Mengoni, Flavio Pardini, Andrea Pugliese, Davide Simonetta, Alex Andrea Vella – Prodotto da Ceri, E.D.D.
Un flusso di coscienza dopo una separazione. I ricordi dei momenti passati si alternano alle mancanze del presente, tra immagini della vita di tutti i giorni e dichiarazioni d’intenti. “Se mi vieni in mente un po’ rimani qui”, racconta della necessità di dare il giusto valore ad ogni pensiero, a soffermarsi, non sfuggire alle sensazioni. Il pensiero di ciò che è stato rischia di diventare una modalità per convincersi che sia tutto ancora presente.
Gazzelle si unisce a Il meno possibile, allargando ancor più, con la sua voce schietta, lo spettro armonico del brano e dando voce al pensiero più maturo: che i ricordi assumano il giusto peso e diano il gusto valore anche ad un rapporto interrotto, con la malinconia che fa spazio ad una carica espressiva inedita ma naturale, dettata dal desiderio.
Il linguaggio è poetico ma al tempo stesso realistico e l’approccio dei due artisti insieme rende il brano una canzone d’amore libera da ogni cliché. Il meno possibile, fin dal primo provino, richiama il soul di stampo britannico; la produzione affidata a Ceri e E.D.D. rimanda a quel mondo con chitarre vintage, insieme a piano, organo e con una ritmica tipica dell’hip hop.
“È stato facile lavorare con Marco, ci conosciamo da qualche anno e già in passato avevamo collaborato su Calci e Pugni. Cantare insieme amplifica ancora di più il nostro incontro artistico, e non solo. È stato fico, una bella roba, naturale, Preziosa, e credo che questa cosa arriverà easy alle persone che la ascolteranno. Personalmente non faccio mai collaborazioni con altri artisti “tanto per”…quando decido di farlo è perché mi sento naturalmente coinvolto, come in questo caso. La musica ha deciso al posto mio anche stavolta, come tutte le volte.”
Così racconta Gazzelle.
IN DUE MINUTI
Scritto da: Raffaele Esposito, Marco Mengoni – Prodotto da Taketo Gohara
Una canzone che fotografa un momento di consapevolezza e crescita in cui Mengoni (si) lascia un “memo” necessario per non scordare quello che le esperienze, buone o cattive, gli hanno insegnato. Nell’ottica di un’evoluzione personale volta a custodire tutte le cose riconosciute come positive, per ritrovarle poi lungo il proprio cammino, questa “autodedica” invita a non sprecare tempo nel tentativo di risolvere problemi e districare pensieri che, guardati con nuovi occhi e una maturità diversa, assumono un’intensità differente.
Spesso si tende a rendere le cose più complicate di come sono, quando possono bastare invece due minuti per dare loro il giusto valore. Mengoni si rivolge prima di tutto a se stesso e lo fa con il sostegno di un coro gospel in cui la sua voce si fonde completamente, abbandonando il ruolo di voce principale. L’importanza del concetto di “insieme” torna nel lavoro di Taketo Gohara che si è dedicato alla produzione lavorando con i musicisti mettendo, ancora una volta, la musica suonata al centro.
MI FIDERÒ (feat. Madame)
Scritto da: Madame, Tony Maiello, Marco Mengoni, Riccardo Scirè, Alex Andrea Vella – Prodotto e arrangiato da Tino Piontek aka Purple Disco Machine
La fiducia, come elemento alla base di ogni relazione, non è fatta solamente di promesse, ma passa anche dalla concretezza di labbra, sguardi e mani. Con questo brano up-tempo Mengoni fa un percorso a ritroso, legando la fiducia ad elementi primordiali come l’istinto o la chimica, elementi che spesso sono messi in secondo piano rispetto a una miope iper-razionalità che ci rende poco predisposti alla conoscenza di noi stessi e degli altri. La pelle, il sapore e il tremolio dicono tanto e abbattono ogni schema.
Mi fiderò è un insieme di più stanze, ognuna con la propria atmosfera e luci. Uno degli spazi più eterogenei è quello costruito e abitato da Madame che ha voluto scrivere di getto la sua parte, lasciando l’impronta del suo tocco distintivo in una canzone che esplora il funk con una ritmica preponderante. La produzione di Tino Piontek (in arte Purple Disco Machine) non fa perdere il carattere “suonato” a questo pezzo, ed include anche degli archi “a la Daft Punk” della Budapest Scoring Symphonic Orchestra, contribuendo a rendere il brano un veicolo per la riscoperta della nostra fisicità più naturale e primordiale.
“Sono molto felice di aver collaborato con una delle più intense voci della musica italiana. Ringrazio Marco per la fiducia e per avermi accolta nel suo mondo.”
Dichiara Madame.
MA STASERA
Scritto da: Federica Abbate, Francesco Catitti, Marco Mengoni, Davide Petrella – Prodotto e arrangiato da Tino Piontek aka Purple Disco Machine
Un’immersione nelle sonorità della disco-funk e dell’elettronica degli anni 80 rielaborate per renderle contemporanee e portarle alla modernità dei giorni nostri. Il testo è la fotografia di un rapporto umano vero, complicato, ricco di contraddizioni, con i versi che si susseguono come in contrapposizione l’uno con l’altro per raccontare questa complessità.
Ma stasera è anche un invito a concentrarsi sull’attimo che sta per arrivare, un invito a dare il giusto peso e valore ad ogni momento, a riflettere sulla ripartenza dopo un periodo complicato, ripartenza che inizia proprio da “questa sera” e che ci proietta in un futuro nuovo. Per la produzione Mengoni ha scelto di collaborare con Tino Piontek (in arte Purple Disco Machine) che per la prima volta ha prodotto un pezzo di un artista italiano. Il dialogo tra Marco e Tino Piontek ha portato ad un originale lavoro di “contaminazione”, partendo dal recupero di sonorità appartenenti alla nostra storia musicale, quell’italo disco degli anni 80 che ha fatto la storia del genere dance, per approdare nell’attualità del suono del 2021.
Il risultato è un pezzo funk, un incontro tra digitale e analogico, “sintetico” e “suonato” insieme, in grado di unire drum machine, basso synth e batteria elettronica con archi, piano e chitarre suonate. Ed è proprio partendo da questo brano, che è anche libertà, voglia di muoversi e desiderio di riprendersi i propri spazi nel futuro che ci attende, che Marco ha annunciato i suoi primi live negli stadi per l’estate 2022.
APPUNTO 1. 23-01-2021
Un appunto vocale di Marco, registrato mentre stava scrivendo il disco in studio, inserito nel racconto dell’album, per portarci nel giusto mood per l’ascolto e il percorso lungo MATERIA (Terra). La traccia (prodotta da B-CROMA) contiene sonorità ed elementi che si riconoscono e ritrovano in tutto il progetto.
PROIBITO
Scritto da: Michele Canova, Marco Mengoni, Davide Petrella – Prodotto da Andrea Suriani, B-CROMA, FLIM
È un racconto che apre con immagini molto semplici che nascondono però una riflessione sui rapporti caratterizzati da una perfezione vuota, irreale: un ritratto a tempera, che asciuga nel momento stesso in cui il pennello tocca la tela, senza quindi possibilità di modificarlo (farlo crescere) successivamente, una pianta di plastica che non muterà mai, bella ma non vera, e la domenica, vista come la giornata della felicità obbligata.
Mengoni canta i rapporti d’oggi, complessi ma reali, che spesso nascono e finiscono con troppa rapidità, specchio di una società che si muove in rapidità e con superficialità e di come invece una relazione per evolversi debba essere scambio, rispetto e comprensione, più che rientrare in canoni e schemi.
Punto centrale di Proibito è lo special, affidato ad una nota vocale del cantautore. È in quel momento che la voce Mengoni entra nella narrazione con il suo augurio per tutti: innamorarsi e trovare e vivere un rapporto autentico. Ritmicamente il pianoforte è iperdinamico e riesce nell’intento di abbracciare questo stesso augurio, adattandosi a una nuova atmosfera intima e nitida.
La produzione di questo brano, il più elettronico dell’album, affidata a B-CROMA e FLIM con il contributo di Andrea Suriani, si basa su una ritmica suonata che si fonde con bassi e chitarre elettrici e synth, arricchita magistralmente dagli archi registrati e arrangiati di Rob Moose (Bon Iver, Paul Simon, Taylor Swift).
APPUNTO 2. 14-05-2021
Come il precedente Appunto anche questo è una nota vocale che aiuta l’ascoltatore a immergersi ancora meglio all’interno del disco per fruirne nel modo giusto. In questo interludio registrato durante delle prove di registrazione delle voci, e che richiama la tradizione gospel troviamo, come nel precedente, elementi dell’album, rielaborato da Marco con la produzione di B-CROMA.
LUCE
Scritto da Marco Mengoni, Lorenzo Vizzini – Prodotto da E.D.D., Marco Mengoni
Il brano inizia con la voce di Mengoni che ne scandisce il tempo terzinato e prepara il terreno al lavoro musicalmente più “vero” di tutto l’album in cui i colori e i registri vocali del cantautore si esprimono al massimo per liberare forza vitale.
Luce è energia, movimento, creazione e cambiamento e racchiude l’esigenza di Marco di trovare lo spazio giusto all’interno del progetto per raccontare il rapporto potente madre-figlio. Alla madre il cantautore dedica non solo questa canzone ma l’intero lavoro, riconoscendole il merito di tante cose imparate in questi due anni di vita e lavoro. Marco canta la sua gratitudine alla persona che più di ogni altra rappresenta un punto fermo, sa difendere le sue insicurezze, proteggere il suo cuore fragile ed è la luce che gli splende dentro l’anima.
Luce è prodotta da E.D.D. e registrata totalmente in presa diretta, è una canzone volutamente “sporca”, resa autentica e vera proprio dai suoi difetti caratterizzanti esaltati anche nel testo.
UN FIORE CONTRO IL DILUVIO
Scritto da: Daniele Magro, Marco Mengoni – Prodotto da E.D.D., Marco Mengoni
In questo brano intenso e avvolgente quasi a voler donare all’ascoltatore un abbraccio contro ogni solitudine, Mengoni canta la sua lotta a ogni tipo di egocentrismo, invita a coltivare il seme e il senso dell’empatia e a rispondere alle richieste d’aiuto non esplicite.
C’è bisogno di contrapporre all’individualismo la capacità di saper stare vicini gli uni agli altri, muoversi insieme, non lasciarsi soli perché “un fiore contro il diluvio non ha mai vinto” ma insieme si può superare ogni tempesta. Questo inno, a cui Marco presta tutta la potenza della sua voce anche nelle dinamiche più soffici, si appoggia su un testo costruito con immagini urbane di una città che con le sue strade, i palazzi, le impalcature e le sue luci diventa un rifugio in cui mettere al riparo le proprie paure, fragilità, il proprio pianto.
A sottolineare la forza che possiamo avere se non siamo soli, è la nascita piano elettrico (Wurlitzer) e voce, in presa diretta, del brano a cui poi si sono aggiunti gli altri strumenti come fossero attori intorno al cuore pulsante della canzone che vede alla produzione E.D.D.

Speaker radiofonico, musicista e collaboratore di diverse testate nazionali e internazionali. Segue come inviato il Festival di Sanremo dal 1999 e l’Eurovision Song Contest dal 2014 oltre a numerose altre manifestazioni musicali. In vent’anni ha realizzato oltre 8.000 interviste con personaggi del mondo della musica, dello sport e dello spettacolo. Nel 2020 ha pubblicato il romanzo “La Festa di Don Martello” e nel 2022 “Galeotto fu il chinotto” e “Al primo colpo non cade la quercia”.
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