Matteo Faustini spiega il significato dell’album CondiVivere, uscito il 9 dicembre a quasi tre anni dal precedente Figli delle favole.
“Condivivere è molto più di un disco. Condivivere è una pace con me stesso.
È un percorso di 2 anni e mezzo dove sono cambiato, sono cresciuto. Molte persone potrebbero vederlo come un insieme di canzoni di 3 minuti e mezzo. Io lo vedo veramente come un crescere, un volere essere migliore di me stesso, di quello che ero ieri.”
Matteo Faustini spiega il significato dell’album “CondiVivere”
È formato da 15 tracce e sono intervallate da 6 sedute con lo psicologo, con dialoghi scritti da me. In questi 2 anni e mezzo è come se fossi stato veramente in psicoanalisi, come se avessi usato la musica in modo catartico, per migliorarmi. C’è chi cucina, chi balla, chi si allena… io scrivo canzoni, quindi scrivere è ciò che utilizzo, e cantarlo poi è il modo per completare l’opera di riappacificazione con me stesso. Ho affrontato così il mio passato.
È un disco che parla di me, della mia famiglia ma soprattutto di tutte le anime che hanno condiviso, anzi condivissuto con me questi anni. A differenza del primo disco “Figli Delle Favole”, che ho scritto proprio per me stesso e che quindi era tutto incentrato su di me, senza nemmeno la pretesa che ci fossero altre anime, in questo nuovo disco c’è più cuore, più logica, più responsabilità nei confronti delle anime che ho incontrato. Questo perché mi hanno insegnato tanto: mi hanno insegnato l’amore, l’importanza dell’esserci, dei gesti sopra le parole. Quindi, quando dico che questo disco è nostro, lo penso veramente. Senza di loro queste canzoni le avrei scritte forse tra trent’anni perché non avrei avuto quel moto, e avrei avuto un altro lavoro. La musica sarebbe stato solo un hobby nel tempo libero, e invece oggi fa parte della mia quotidianità.
È un percorso nel quale ci si può riconoscere: c’è una canzone al suo interno che si chiama “Laura”, dedicata a mia sorella, ma quando la ascolto credo sia dedicata a tutti noi; “Il doppio della mia metà” è dedicata a mia mamma, ma in realtà a tutte le anime importanti che rappresentano il nostro essere umano preferito, una voce che parla a tutti. La figura dello psicologo, come si scoprirà alla fine del disco, è mio padre. C’è tutta la mia famiglia.
È una psicanalisi lunga due anni, e ogni seduta è separata da un blocco di canzoni, un pezzo di vita intervallato da un altro pezzo. L’ordine delle canzoni è ragionato, non è un caso che la penultima canzone sia “Per Donare”, intervallata da una seduta, per poi chiudere con “Solo un po’ di aria”, cioè un respiro, che mi mette pace e chiude un ciclo. Ci sono tantissime tematiche: c’è “Medioego” che si interroga su dove sia Dio in questo mondo, con tutta questa lotta, questa guerra. “Il girasole innamorato della luna” è accompagnato da un videoclip ideato da me e Alessandro Garzaniti. Abbiamo indossato delle etichette, quelle che ci hanno dato per tutta la vita, “negro”, “puttana”, “frocio”, per prenderle e strapparle via. Probabilmente non sconvolgeranno il corso della vita, ma stravolgeranno la giornata di qualcuno, e per me questo è un privilegio. Se ognuno di noi lo facesse, questa bella palla blu sarebbe un mondo migliore. Il perdono, il chiedere scusa, i “3 livelli” dai quali siamo costituiti, la stanchezza del dolore, la paura di essere sensibili, le ansie… tantissime tematiche.
È un discorso che per essere pienamente compreso deve essere ascoltato tutto, dall’inizio alla fine, per andare in ordine con le sedute. Spero possa aiutare a riflettere altre anime come hanno aiutato me. Sono grato di aver avuto l’opportunità di vivere così questi 2 anni della mia vita.

Speaker radiofonico, musicista e collaboratore di diverse testate nazionali e internazionali. Segue come inviato il Festival di Sanremo dal 1999 e l’Eurovision Song Contest dal 2014 oltre a numerose altre manifestazioni musicali. In vent’anni ha realizzato oltre 8.000 interviste con personaggi del mondo della musica, dello sport e dello spettacolo. Nel 2020 ha pubblicato il romanzo “La Festa di Don Martello” e nel 2022 “Galeotto fu il chinotto” e “Al primo colpo non cade la quercia”.
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