Venerdì 10 gennaio esce su tutte le piattaforme digitali “Maglioni”, il nuovo singolo di Mattia Algieri, distribuito da Tunecore e prodotto da Veronica Gori.
“Il maglione a quel punto diventa un abbraccio avvolgente, ma anche una sorta di mantello dell’invisibilità. Quel maglione viola che nasce da un gomitolo, materia nodosa e intricata che indosso e porto nel mondo, si rivela essere un legame diretto e indissolubile con le mie origini”.
Maglioni, nato nel 2017, si inserisce nel percorso artistico dell’artista come un momento di consapevolezza e introspezione. Con questo nuovo viaggio musicale, Mattia affronta temi delicati e profondi: la fragilità, la ricerca di identità e la difficoltà di affrontare il dolore. Il brano dunque si spinge oltre la semplice narrazione di un’esperienza personale, diventando il racconto di un percorso emotivo in cui ogni nota e parola sono cariche di significato.
Ecco perché Maglioni non è solo una canzone, ma un modo per esplorare la sensazione di smarrimento che si prova quando la propria vita, familiare e personale, subisce una svolta. In questo contesto il brano racconta il passaggio dalla casa di famiglia a una nuova vita, lontano dalle certezze e dalle sicurezze di un tempo. Il trasferimento a Milano per intraprendere gli studi musicali diventa il punto di rottura e rinascita, il luogo dove la solitudine e la ricerca di sé si mescolano alla voglia di crescere e affermarsi.

“Maglioni” è anche un atto di liberazione, un tentativo di sfuggire alla rigidità dei ruoli imposti dalla società e dalla famiglia, un rifiuto della mascolinità tradizionale che non ammette fragilità. Il titolo stesso, evocando l’immagine di un maglione che avvolge e protegge, suggerisce quella sensazione di bisogno di conforto e di rifugio.
“In Maglioni catturo la sensazione che ho provato nel periodo in cui lascio definitivamente casa per trasferirmi nella città di Milano e intraprendere gli studi musicali. Questo brano è una sorta di ritratto di famiglia, un quadro in movimento, in un momento di disgregazione dell’intero nucleo: la separazione dei miei genitori. Era evidente a quel punto come ogni componente della famiglia fosse concentrato sul proprio dolore e stesse cercando di guarire nell’unico modo che tutti noi conoscevamo e che sapevamo attuare al meglio: isolandoci” – racconta Mattia Algieri presentando Maglioni.
Il brano si sviluppa non solo attraverso una narrazione intima e personale, ma anche tramite un percorso sonoro che arricchisce l’esperienza emotiva.
“Il lavoro con Veronica è stato, come sempre, molto accurato, ma sempre guidato dal flusso delle emozioni che in quel momento chiedevano di essere liberate. Ogni personaggio che viene raccontato è introdotto nella narrazione tramite l’uso di strumenti o suoni campionati che lo ricollegano al vissuto di chi sta raccontando la storia, ovvero io. Ecco che per esempio la figura di mio padre viene accompagnata dal canto delle cicale, che da sempre associo a quel paesaggio rurale che l’ha visto crescere e nel quale sono cresciuto in piccola parte pure io,” aggiunge l’artista.

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