Salto in lungo

Tokyo 2025 ha regalato un momento storico per l’atletica italiana: Mattia Furlani ha conquistato la medaglia d’oro nel salto in lungo con un balzo da 8.39 metri, nuovo primato personale. A soli 20 anni, l’atleta romano ha superato di un centimetro il suo record precedente, lasciandosi alle spalle il giamaicano Tajay Gayle (argento, 8.34) e il cinese Shi Yuhao (bronzo, 8.33). Dopo il salto decisivo, Furlani si è lasciato andare a un’esultanza liberatoria: avvolto nel tricolore, ha abbracciato la madre-allenatrice gridando “Numeri uno, siamo i numeri uno”.

Un successo che arriva dopo il titolo mondiale indoor conquistato a Nanchino 2025 e il bronzo olimpico a Pechino 2024, confermando Furlani come uno dei volti più promettenti dell’atletica mondiale.

La musica come compagna di viaggio

Oltre alla pista, c’è un’altra grande passione che accompagna Mattia Furlani: la musica. Un amore che il campione non ha mai nascosto, e che lo lega in particolare al mondo del rap.

Alla Gazzetta dello Sport ha raccontato:

“Penso di aver ricevuto mille messaggi dopo la gara. Tra i più belli quelli dei miei amici rapper: Ghali, che non ho mai incontrato ma che spesso si fa vivo, e Astro, con cui ho collaborato”.

La musica per lui non è solo intrattenimento, ma un carburante emotivo e mentale. Già nel 2024, al Corriere della Sera, aveva dichiarato:

“Il rap mi allarga la mente. Sono cresciuto con Sfera Ebbasta e ho collaborato alla promozione dell’ultimo album di Astro”.

Furlani ha raccontato come il momento dell’inno di Mameli a Tokyo sia stato un’emozione irripetibile, ma la sua quotidianità resta legata anche a passioni più intime e semplici:

“Sul podio ho pensato all’oro mondiale indoor di Nanchino. A casa? Giocherò alla Playstation, a basket e ascolterò la musica rap sudcoreana prodotta da mio fratello Luca. Poi mangerò supplì.”

Una dimensione che restituisce il ritratto di un ragazzo normale, capace di alternare la leggerezza della vita quotidiana con la serietà della competizione mondiale.

Con i suoi risultati, Mattia Furlani si sta affermando come simbolo di una nuova generazione di atleti italiani: determinati, internazionali, ma radicati nelle proprie passioni personali. La musica, in particolare il rap, non è solo una colonna sonora, ma un linguaggio che lo accompagna anche nei momenti più intensi della carriera.

L’oro di Tokyo è soltanto l’inizio di un percorso che promette ancora molte emozioni, dentro e fuori la pedana. Perché se è vero che Furlani vola in pista, è altrettanto vero che trova nel rap e nei suoi riferimenti musicali l’energia per continuare a spingersi sempre “più in là”.

Foto su licenza Depositphotos

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