E’ morto a 90 anni nella sua casa romana Maurizio Scaparro, uno dei registi e tecnici teatrali più noti e apprezzati.
Scaparro era l’ultimo grande personaggio di un gruppo, capitanato da Giorgio Strehler, che nel secondo dopoguerra fece nascere il teatro pubblico in Italia.
E’ considerato anche il padre della moderna regia teatrale in Italia.
Maurizio Scaparro, è morto un gigante del teatro italiano
L’attività di Scaparro iniziò come critico teatrale per la rivista l‘Avanti.
Successivamente seguirà la fondazione, nel 1961, della rivista Teatro Nuovo. Divenne in seguito direttore artistico di diverse realtà teatrali, tra cui il Teatro Stabile di Bologna, il Teatro Stabile di Bolzano, il Teatro di Roma ed il Teatro Eliseo.
Contemporaneamente proseguì la sua attività come regista, debuttando al Festival dei Due Mondi di Spoleto nel 1965 con La Venexiana, commedia di un anonimo del ‘500. Tra gli altri incarichi, nel periodo 1979-1983 è stato direttore del Festival Internazionale di Teatro all’interno della Biennale di Venezia.
Nella regia cinematografica esordì nel 1983 con il Don Chisciotte tratto dall’omonimo romanzo di Cervantes, un adattamento a film per la tv, con Pino Micol nei panni del protagonista, affiancato tra gli altri da Peppe Barra e Evelina Nazzari.
Scaparro svolge inoltre attività didattica come docente di storia del teatro per l’Università Telematica Internazionale dei canali di Rai Nettuno sat.
Speaker radiofonico, musicista e collaboratore di diverse testate nazionali e internazionali. Segue come inviato il Festival di Sanremo dal 1999 e l’Eurovision Song Contest dal 2014 oltre a numerose altre manifestazioni musicali. In vent’anni ha realizzato oltre 8.000 interviste con personaggi del mondo della musica, dello sport e dello spettacolo. Nel 2020 ha pubblicato il romanzo “La Festa di Don Martello” e nel 2022 “Galeotto fu il chinotto” e “Al primo colpo non cade la quercia”.
