Michele Bravi conquista il pubblico del Castello Sforzesco di Milano in una serata meravigliosa, in cui lo accoglie con il suo piglio gentile e lo strega giocando con l’arte.
Il primo giorno d’estate si chiude con un momento magico in cui il giovane artista prende per mano gli spettatori e li conduce nel Mondo Sottile, uno strano luogo della mente e nel cuore, in cui si allineano tutti i pianeti.
Un continuo gioco di rimbalzi tra Michele Bravi e il suo alter-ego Angelo Gabriele. Due uomini uguali, ma diversi. Nati nella stessa città, giorno, dagli stessi genitori, ma senza essere fratelli.
Michele Bravi è cresciuto, mentre Angelo Gabriele no, ha mantenuto quello spirito fanciullesco spinto e sospinto dall’arte e dalla nonna, l’unica persona in grado di capirlo. Un viaggio a tratti surreale in cui l’alter-ego del cantautore trova amici strani, che gli suggeriscono con la musica di non crescere. Uno di questi è Lucio Dalla, autore del brano con cui inizia il concerto al Castello Sforzesco.
Michele Bravi al Castello Sforzesco insegna a giocare con l’arte e le parole
L’artista, che ormai vive un momento di massima consapevolezza, dimostra di saper tenere le redini di un concerto concettualmente difficile, ma reso semplice e godibile dal suo sguardo di bambino e dalla sua voce a volte tenue e a volte potente. Un viaggio nel Mondo Sottile che sembra reale canzone dopo canzone, in un luogo metafisico dove non si cresce, dove esiste l’infanzia eterna.
“I grandi hanno bisogno di spiegare e chiarificare. Nel mondo sottile si osserva, si respira e si gioca.”
Anche con la realtà. Il Mondo Sottile non è solo festa, ma è un posto fantastico in cui si impara a vivere e a convivere con sé stessi.
“Ho abitato il Mondo Sottile fin da subito grazie ai miei nonni.”
Il viaggio prosegue con racconti più o meno reali, in cui il confine tra verità e sogno è estremamente labile, in un continuo e contagioso limbo in cui è bello perdersi.
“Nonno non mi diceva mai ‘ti voglio bene’, ma diceva ‘voglio più bene a te che a una covatina di sorci’ e io capendo, rispondevo anch’io. Il suo mondo sottile era bellissimo.
Nel mondo sottile non esistono le regole, è il mondo delle possibilità. Non ha bisogno di oggetti rari e preziosi, è sollecitato da quello che è alla portata di tutti.”
La serata prosegue tra citazioni di Yung, Dostoevskij (“Quando un uomo ha grandi problemi dovrebbe rivolgersi a un bambino”), Picasso e Gianni Rodari (“I bambini sono gli unici che cantano per un muto…”)
Il brano di Cesare Cremonini Le tue parole fanno male introducono Drusilla Foer, nel ruolo della maestra, che fa riflettere il pubblico sulla frase “La barca è la luna“, che nessuno riesce inizialmente a comprendere.
“Un bambino un giorno stacca la luna dal cielo, che messa sul lago galleggia. Da qui, si può dire che la luna è una barca.”
I due cantano Ci vuole un fiore di Sergio Endrigo e poi esaltano la figura del Maestro della Maestra, ovvero Franco Battiato “che ci ha raccontato tante cose meravigliose”.
L’artista gioca con il concetto di canzoni tristi e spiega che la nonna era convita che “addormentarsi con storie tristi fa svegliare felice. Un’idea che nel mondo spesso non ha senso, ma nel mondo sottile si.”
“Mia nonna rubava le parole, mia nonna non diceva ti amo, andava dal nonno e gli diceva ti taglierei a pezzettini e nonno rideva. Non ho idea come mai non fosse geloso di tutti gli amici di nonna, ma lei per dirgli ti amo rubava le parole a Fabrizio de Andrè.”
L’artista nel viaggio affronta anche il dolore per la malattia della nonna.
“Ha iniziato a dimenticare le cose del mondo. Capitava che si dimenticava che avevamo mangiato e ci sono pomeriggi dove abbiamo mangiato 5 volte, non riconosceva il nonno, la casa, Michele Bravi, ma Angelo Gabriele si. Mi sorrideva e questo nel mondo sottile vale come mille parole.”
Concita de Gregorio, nel ruolo della vicina di casa, racconta la favola de I vestiti nuovi dell’imperatore, supportando il cantautore in questo viaggio a tratti surreale, ma sempre più coinvolgente.
“Nel mondo spesso fingiamo di vedere le cose, nel Mondo Sottile non vediamo le cose stupide, vediamo quelle che ci servono. Dovremmo disimparare per imparare di nuovo. Il problema non è invecchiare, ma crescere.”
Nel giorno del primo scritto dell’esame di maturità assume una certa importanza anche la frecciata al mondo della scuola e alla Procura di Padova.
“Quelle lezioni a scuola, con le verifiche, sono illogiche, deludenti. Quando dicono che è una legge che decide chi sono i nostri genitori.”
La serata prosegue con una speciale reinterpretazione di Non insegnate ai bambini di Giorgio Gaber (con Michele e Drusilla insieme) e un ricordo della prima volte che l’artista lesse Il piccolo Principe.
“È vero che lui torna dalla rosa, ma si toglie la vita per arrivarci. Preferisce il morso di un serpente ad una vita senza amore e non so se questo finale mi è davvero piaciuto.”
La platea si alza in piedi per applaudire Angelo Gabriele, ma anche Michele Bravi. Due facce della stessa medaglia. Un cuore e un’anima che vivono in un artista che passo dopo passo dimostra la sua unicità e un percorso in continua evoluzione.
“Grazie di essere stati insieme a me. La fragilità ha tante forme ed il metodo migliore di raccontarlo è il gioco.”
La chiusura con Quando un desiderio cade è la degna conclusione di una serata speciale, capace di toccare le corde del cuore di chi ama la vita, l’arte, la cultura. Un messaggio di speranza per chi non ha paura della propria sensibilità e sta lavorando per conviverci.
Michele Bravi al Castello Sforzesco, la scaletta
Questa la scaletta del concerto di Michele Bravi al Castello Sforzesco di Milano.
- Il bambino di fumo di Lucio Dalla
- La vita breve dei coriandoli
- Maneggiami con cura
- Le tue parole fanno male
- Ci vuole un fiore di Sergio Endrigo (cantata da Michele Bravi e Drusilla Foer)
- Il movimento del dare di Fiorella Mannoia
- Storia del mio corpo
- Albergo a ore, adattamento di Herbert Pagani del brano “Les amants d’un jour” di Édith Piaf
- Se ti tagliassero a pezzetti di Fabrizio De André
- In viaggio di Fiorella Mannoia
- Il Diario Degli Errori
- Inverno dei fiori
- La vita e la felicità
- Non insegnate ai bambini di Giorgio Gaber (cantata da Michele Bravi e Drusilla Foer)
- Mantieni il bacio
- Ricordami (Solo) (tratto dalla colonna sonora di “Coco”)
- Cambia
- Quando un desiderio cade
Foto di Igor Grbesic e Francesco Prandoni

La musica è la sua grande passione, segue come inviata l’Eurovision Song Contest e il Festival di Sanremo. Negli anni ha collaborato con diverse emittenti radiofoniche. Ama i gatti, il Giappone e la cultura manga!
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