Morgan

Ieri, lunedì 27 febbraio, sul palco delle Audizioni Live di Musicultura 2023 Morgan ha voluto ricordare il grande giornalista, paroliere e conduttore televisivo Maurizio Costanzo, scomparso lo scorso venerdì 24 febbraio a Roma.

Il fondatore e frontman dei Bluvertigo ha così proposto un’intensa interpretazione al pianoforte di “Se penso a te“, storica e inconfondibile sigla del Maurizio Costanzo Show, scritta da Franco Bracardi e Gianni Boncompagni nel 1982. Poi, Morgan ha improvvisato un mash-up con “Io che amo solo te“, storico brano di Sergio Endrigo pubblicato nel 1962 come lato A nel 45 giri “Io che amo solo te / Vecchia balera”.

Tutto questo davanti al pubblico del Teatro Lauro Rossi di Macerata, che si è lasciato andare ad un lungo applauso, per ringraziare e salutare il giornalista e conduttore, autore e sceneggiatore, tra i più importanti e influenti della televisione italiana.

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Morgan, la dedica a Maria De Filippi e Maurizio Costanzo

Vorrei dedicare questo mio pensiero a Maria De Filippi e riempire questo vuoto con la musica di Maurizio. Una persona eccezionale, dolce, intelligente e delicatamente femminile nell’animo. Oggi penso a tutto quel che rimane in me di questo omino buffo e carismatico, che mi ha accompagnato come un padre nell’adolescenza, mentre crescevo. Con mio papà si andava a volte al Teatro Manzoni di Milano per vedere il Maurizio Costanzo Show, che guardavamo fino a tarda notte sul divano. Poi mio padre se ne è andato e Maurizio è rimasto. Così, gli scrissi. Avevo 15 anni e lui lesse la lettera e mi fece chiamare dalla redazione.

La sua sensibilità è leggendaria e tu lo sai bene, meglio di chiunque altro. Ogni volta che parlavi di lui, ti brillavano gli occhi. Era l’ironia che avevo in comune con lui, la burla malinconica delle verità scomode, dei paradossi e delle cose sconvenienti, ma trasformate in prelibatezze mentali. Ah, che mente quel signore, che vastità, che larghezza di sguardo! Porterai con orgoglio la sua eredità, che è grande come la sua fama. Talmente grande che l’ha elargita e accesa negli altri. Una volta, in diretta, ti chiesi sottovoce all’orecchio: ‘Perché stai piangendo?’. E tu mi rispondesti: ‘Perché piangono tutti’. Ora piangono tutti e, se chiederai il perché, ti risponderemo: ‘Perché piangi tu'”.

Maurizio Costanzo

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