È già disponibile in libreria “L’Uomo di Piazza Grande” (Aereostella), un libro appassionato ed emozionante curato dal giornalista e discografico Paolo Maiorino e frutto di anni di ricerca e di approfondimento.
Il volume non è una classica biografia, ma un racconto dell’incredibile produzione musicale di Lucio Dalla attraverso le testimonianze e i ricordi dei suoi tanti compagni di viaggio, con i quali Maiorino ha ripercorso il cammino artistico e umano del cantautore bolognese, raccontando una carriera straordinaria, il mondo di Lucio e la sua poesia.
Quello fatto dall’autore è dunque un lavoro di raccordo, per dare ordine all’impressionante quantità di notizie, informazioni e dati raccolti nel corso del tempo, ricostruendo in modo accurato il ritratto dell’artista e dell’uomo.
In particolare, nel libro – illustrato con foto d’epoca, alcune delle quali inedite – c’è un capitolo per ogni album, narrato da chi vi ha collaborato in studio, nella scrittura, alla produzione, alla realizzazione e alla successiva promozione. Si tratta di pagine piene di aneddoti, curiosità e riflessioni, che tratteggiano la figura di un artista sui generis nel panorama musicale del nostro Paese e che ci restituiscono la fotografia di quarantacinque anni di musica di uno dei più grandi artisti della cultura pop italiana.
“L’Uomo di Piazza Grande”: parola all’autore
“Ho avuto il piacere e la fortuna di conoscere Lucio Dalla e di lavorare con lui durante la mia carriera. Per anni, prima e dopo la sua morte, ho frequentato casa sua a Bologna, in via Massimo D’Azeglio, mi sono appassionato al suo estro, alla sua genialità e al suo amore per l’arte. Ma, come spesso accade, solo dopo la sua scomparsa mi sono interessato ed entusiasmato nel ricercare testimonianze che potessero delineare un quadro più definito dell’uomo quanto dell’artista”, racconta Paolo Maiorino.
E aggiunge: “Per come lo avevo conosciuto, Lucio era un visionario, costantemente proiettato al futuro e animato da un’insaziabile curiosità. Un carattere estroverso, ma anche solitario e poetico, comunque spesso sopra le righe. La sua irriverenza, quello sguardo da perenne bambino si è per sempre stampato nei miei ricordi. Nel corso di questi ultimi anni ho condiviso questi ricordi e raccolto le testimonianze di tanti suoi amici e, soprattutto, dei suoi compagni di viaggio. Cosi mi sono emozionato, ho riso e riflettuto e mi sono divertito con loro. Ho provato malinconia e un senso di profonda ammirazione per un artista immortale, perché Lucio vive oggi più che mai nelle sue bellissime canzoni. Ho voluto dedicare questo lavoro alla memoria di Michele Mondella (da sempre addetto stampa di Dalla), di cui sono stato amico e allievo in discografia. A lui e sua moglie Silvana Casato, storica discografica, tutto il mio affetto e riconoscimento”.
Paolo Maiorino, L’uomo di Piazza Grande: le testimonianze
All’interno del libro “L’uomo di Piazza Grande“, scritto da Paolo Maiorino, troviamo tantissime testimonianze di artisti, musicisti, produttori, discografici, manager, fotografi e video maker che hanno conosciuto Lucio e lavorato con lui. Tra loro possiamo annoverare: RON, che ha firmato anche la prefazione del volume, Renzo Arbore, Pupi Avati, Gianni Morandi, Fiorella Mannoia, Samuele Bersani, Luca Carboni, gli Stadio, Paola Pallottino, Gli Idoli, Mario Lavezzi, Iskra Menarini, Angela Baraldi, Tony Esposito, Jimmy Villotti, Gianfranco Reverberi, Guido e Maurizio De Angelis.
E ancora i produttori Alessandro Colombini, Mauro Malavasi, Roberto Costa e Bruno Mariani, ma anche Ambrogio Lo Giudice, Maurizio Biancani, il suo primo impresario e amico di una vita Tobia Righi, il giornalista Fabrizio Zampa, Paolino Piermattei, la discografica Silvana Casato, Beppe D’Onghia, Tullio Ferro, Luciano Ciccaglioni, Roberto Gualdi, Daniele Caracchi, Andrea Faccani, Marcello Balestra, Bruno Cabassi, Antonio Bagnoli, Simone Baroncini e tantissimi altri.
Classe 1998, negli ultimi 4 anni ha collaborato con diverse emittenti radiofoniche. Di notte recensisce musica, di giorno ne parla con gli artisti. Nostalgica ed empatica, scrive spesso nei giorni di pioggia. La musica? Un ricordo senza origine che ha ribaltato ogni prospettiva.