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Paolo Bontempi, è morto il fondatore delle iconiche tastiere musicali per bambini

Bontempi

È morto all’età di 93 anni Paolo Bontempi, imprenditore marchigiano originario del Maceratese e fondatore dell’azienda che ha rivoluzionato il mondo dei giocattoli musicali. Si è spento a Montelupone, in provincia di Macerata. Con il suo nome è legata un’intera generazione cresciuta suonando pianole, tastierine e strumenti colorati diventati simbolo dell’infanzia tra gli anni Settanta e Ottanta.

Dalla bottega artigiana al colosso industriale

La storia della Bontempi affonda le radici nel 1937, quando il padre Egisto Bontempi avviò una piccola bottega artigiana specializzata nella produzione di fisarmoniche. Fu però Paolo, laureato in ingegneria elettronica al Politecnico di Torino nel 1960, a imprimere la svolta decisiva, trasformando l’attività familiare in un gruppo industriale grazie all’innovazione tecnologica e all’uso pionieristico della plastica.

Tra gli anni Settanta e Ottanta, la Bontempi conobbe il suo massimo splendore: più stabilimenti tra Marche e Abruzzo, fino a mille dipendenti, e una produzione capace di entrare in milioni di case, soprattutto durante il periodo natalizio.

Il “Metodo Bontempi” e la musica per tutti

Uno dei contributi più importanti lasciati da Paolo Bontempi è il celebre “Metodo Bontempi”, che permetteva ai bambini di imparare a suonare in modo intuitivo grazie all’associazione tra colori e tasti musicali. Un’idea semplice ma rivoluzionaria, che rese la musica accessibile ai più piccoli e contribuì a diffondere l’educazione musicale su larga scala.

L’azienda fu la prima a riprodurre quasi tutti gli strumenti musicali in versione giocattolo: tastiere, pianole, organi e strumenti a fiato divennero un fenomeno culturale oltre che commerciale.

Gli accordi internazionali e il valore del marchio

Il marchio Bontempi divenne negli anni sinonimo stesso di strumento musicale giocattolo, conquistando anche i mercati esteri. L’azienda siglò importanti accordi di licenza con colossi dell’intrattenimento come Disney, Warner Bros e Mattel, portando sugli scaffali strumenti ispirati a personaggi iconici come Topolino e Barbie.

Questo forte riconoscimento del brand rappresentò uno degli asset più importanti dell’eredità industriale di Paolo Bontempi, mantenendo valore anche nei momenti più difficili.

La crisi e la riorganizzazione

A partire dal 2008, il gruppo Bontempi affrontò una fase di crisi legata alla concorrenza internazionale e ai cambiamenti nei consumi. Per sei stabilimenti e circa 450 lavoratori iniziò un periodo complesso, segnato dal concordato preventivo e dalla cassa integrazione.

Da quella fase nacquero però nuove realtà: un gruppo di operai dello stabilimento di Martinsicuro rilevò un ramo d’azienda dando vita alla cooperativa Industria Abruzzo, riuscendo a salvare competenze, macchinari e gli storici stampi originali. Parallelamente, il marchio Bontempi venne rilanciato da i Com Spa, che ha continuato a sviluppare e distribuire prodotti musicali per l’infanzia e la scuola, raggiungendo negli anni vendite significative anche a livello internazionale.

Un’eredità che va oltre il business

Nel 2023, Paolo Bontempi aveva ricevuto il Premio Mugellini, riconoscimento per una vita dedicata all’educazione musicale dei più piccoli. La sua scomparsa chiude un capitolo importante dell’imprenditoria italiana, ma il suo nome resta legato a un’idea semplice e potente: portare la musica nelle mani dei bambini, trasformando il gioco in scoperta e creatività.

Foto su licenza Depositphotos

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