È morto a 93 anni il celebre divulgatore scientifico televisivo Piero Angela. A dare l’annuncio della scomparsa è il figlio Alberto su Twitter.
“Buon viaggio papà”
Questo il suo messaggio accompagnato da una foto.
Buon viaggio papà. pic.twitter.com/Rsu1CXXYV2
— Alberto Angela (@albertoangela) August 13, 2022
Piero Angela, è morto il divulgatore scientifico che amava il pianoforte
Sulla pagina Facebook del programma Superquark è apparso un messaggio, firmato proprio da Piero Angela.
“Cari amici, mi spiace non essere più con voi dopo 70 anni assieme. Ma anche la natura ha i suoi ritmi. Sono stati anni per me molto stimolanti che mi hanno portato a conoscere il mondo e la natura umana.
Soprattutto ho avuto la fortuna di conoscere gente che mi ha aiutato a realizzare quello che ogni uomo vorrebbe scoprire. Grazie alla scienza e a un metodo che permette di affrontare i problemi in modo razionale ma al tempo stesso umano.
Malgrado una lunga malattia sono riuscito a portare a termine tutte le mie trasmissioni e i miei progetti (persino una piccola soddisfazione: un disco di jazz al pianoforte…). Ma anche, sedici puntate dedicate alla scuola sui problemi dell’ambiente e dell’energia.
È stata un’avventura straordinaria, vissuta intensamente e resa possibile grazie alla collaborazione di un grande gruppo di autori, collaboratori, tecnici e scienziati.
A mia volta, ho cercato di raccontare quello che ho imparato.
Carissimi tutti, penso di aver fatto la mia parte. Cercate di fare anche voi la vostra per questo nostro difficile Paese.
Un grande abbraccio
Piero Angela”
L’amore per la musica, il pianoforte e il jazz
Prima di essere uno dei volti più amati dagli spettatori italiani, Piero Angela era un musicista jazz che ha conservato questo amore per tutta la vita.
Dopo la seconda guerra mondiale si esibì in numerosi locali torinesi con il nome d’arte Peter Angela.
“Mi piaceva molto Natalino Otto, che cantava con uno stile swing, americano. Solo a guerra finita, però, c’è stato lo sbarco in Italia del jazz vero e proprio, che il fascismo aveva censurato definendolo ‘musica negroide’. Radio Stoccarda trasmetteva per i militari americani in Germania un’ora di jazz ogni sera e io e i miei amici la ascoltavamo con la radiolina. Poi ho iniziato a farmi arrivare abusivamente dischi da Parigi, che pagavo per corrispondenza con banconote francesi”.
Queste le parole riportate da Fanpage.
Nel 2020, in piena pandemia, scrisse un messaggio d’amore per la musica.
“Siamo tutti infettati da un virus, quello del jazz, dal quale non si guarisce più. Io a 90 anni continuo a divertirmi a suonare, a stare con gli amici e a parlare dei personaggi della mia epoca. Quelli moderni li conosco meno.”
Speaker radiofonico, musicista e collaboratore di diverse testate nazionali e internazionali. Segue come inviato il Festival di Sanremo dal 1999 e l’Eurovision Song Contest dal 2014 oltre a numerose altre manifestazioni musicali. In vent’anni ha realizzato oltre 8.000 interviste con personaggi del mondo della musica, dello sport e dello spettacolo. Nel 2020 ha pubblicato il romanzo “La Festa di Don Martello” e nel 2022 “Galeotto fu il chinotto” e “Al primo colpo non cade la quercia”.