I Pinguini Tattici Nucleari hanno infiammato San Siro, nella tappa che, dopo la data zero di Mestre, ha dato il via al tour negli stadi.
Prima del concerto nella Scala del calcio, la band ha incontrato la stampa, parlando a 360 gradi e non solo del tour.
Il primo a prendere la parola è Gianrico Cuppari, manager della band bergamasca.
“Conosco i ragazzi da tanti anni. Non ho lavorato con loro dal giorno zero, ma dal giorno uno e ora ho impresso nella mente ogni step. È bello poter ripercorrere la bellissima storia con un concerto in uno spazio così importante…
Ho iniziato a lavorare con loro nel 2017 e da allora abbiamo fatto 4 tour, ma siamo stati anche fermi a causa di due anni di Covid.”
Parole che ricevono il plauso di Daniele Parascandolo, direttore artistico di Magellano Concerti.
“Assisteremo a un tour straordinario. A San Siro ci saranno 120mila spettatori e i biglietti venduti superano quota mezzo milione. A San Siro i ragazzi porteranno un percorso molto bello e costruito nel tempo…”
Pinguini Tattici Nucleari, i concerti a San Siro e…
“Benvenuti nel tempio della musica che profaneremo!”
Queste le prime parole pronunciate da Riccardo Zanotti che spiega.
“Con noi il pubblico passerà due ore che scorreranno in maniera veloce. San Siro ha visto il mondo passare di qui, soprattutto i grandi. Reggeremo il confronto? Sarà tempo a valutarlo.
Tanti sono venuti prima di noi e noi semplicemente cerchiamo di entrare non da star, ma da visitatori. Il pubblico risponde bene e il successo della tappa di Venezia lo conferma.
All’inizio doveva esserci un solo San Siro. C’era l’idea di farne forse un secondo se i dati fossero stati dalla nostra parte. Quando abbiamo visto il sold out in 12 ore abbiamo iniziato a pensare al resto. Sappiamo che il pubblico ci vuole bene, ma siamo consapevoli che questo non basta! Avevamo paura che ci additassero come degli eretici. Ma non è stato così!”
La band, poi, entra nel dettaglio.
“Potrete aspettarvi uno show denso, una scaletta rodata. Negli anni abbiamo esplorato diversi generi musicali e la scaletta lo dimostra. L’idea è di seguire la strada dei Coldplay, non essere esclusivi, ma inclusivi.
Abbiamo lavorato tanto su ogni aspetto musicale, ma anche sulle idee sceniche. C’è anche un Dj Set con i successi che sono rimasti fuori dalla scaletta. È uno spettacolo fatto continuamente di sorprese.
Noi abbiamo pensato all’estetica del concerto perché crediamo molto all’esperienza del live.
Noi abbiamo sempre cercato di fare capire che abbiamo più anime! Non vogliamo essere catalogati come qualcosa di troppo coerente. Le cose incoerenti durano nel tempo.”
I Pinguini Tattici Nucleari, poi, si concentrano sulla loro essenza di band.
“Essere una band oggi è diverso dall’essere solisti e lo si vede nei live! In 6 creiamo scenicamente qualcosa di diverso con un equilibrio unico e irripetibile.
Il modello band che funziona è quello in cui ognuno ha la loro parte. Stiamo bene insieme e questo crea empatia anche con il nostro pubblico. Noi portiamo sul palco la normalità.
Il momento acustico in cui suoniamo tutti insieme attorno a un tavolo rappresenta quel senso di intimità che proviamo quotidianamente.
Adesso si spinge tanto l’individualismo. Ogni tanto sarebbe bello aggiungere sboronaggini, ma non è per noi, non è da noi. Abbiamo la fortuna di essere nati bruttini con un background normale. La normalità è portata a vessillo e la gente lo percepisce. Per anni abbiamo fatto un altro lavoro, pur di restare sempre in 6! Noi ci siamo sempre sporcati le mani e non abbiamo mai avuto paura nel dichiararlo.”
Una riflessione su San Siro.
“Tutta una parte di carriera la passi pensando di suonare un luogo più grande. Qui arriva lo switch, come quello di questa sera, cerchi di avvicinarti al pubblico. Un modo per mostrare a chi ci segue che ce l’abbiamo fatta, pur rimanendo noi stessi. Dobbiamo però fingere di suonare in cantina.
C’è una frangia di pubblico che ci segue quotidianamente nei social e teniamo a sottolineare che questo è uno spettacolo trasversale, per tutti. Dedicato a chi conosce solo tre canzoni, ma anche a chi è un nostro grandissimo fan. il multilevel ci sta a cuore non solo nelle canzoni, ma anche nella costruzione dei live.
“Noi non siamo mai stati per concerti di dimensioni enormi. Abbiamo però visto i Coldplay qualche settimana fa… Il live perfetto! Loro non hanno paura di usare i pezzi!”
L’emozione è tangibile mentre i Pinguini Tattici Nucleari cantano Dentista Croazia.
“Un brano che cantiamo tutti insieme e che ci permette di ricordare tutto. Un modo per celebrare questo periodo, ma anche quello che siamo stati.
Noi dall’inizio abbiamo messo tanta cura nell’esecuzione tecnica del nostro lavoro. Chi lo percepisce ne gode.”
Poi un ricordo del passato e un pensiero sul look.
“Noi veniamo dal metal o da musiche un po’ più estreme. In nessuno di questo ambiente il fulcro è l’abito di scena. Saremo comunque vestiti… di fake news! Cercheremo di esplorare il rapporto tra realtà e finzione. Un abito di scena è funzionale e finzionale al racconto. Quindi…”
Infine la conferma che sul palco di San Siro i Pinguini Tattici Nucleari non avranno ospiti.
“Siamo già in 6. Nel backstage non c’è spazio! L’essere perfezionista ti porta a voler controllare tutto. A questo giro non ci saranno ospiti anche perchè su questo aspetto non c’è stato il tempo di lavorarci per bene.”

Speaker radiofonico, musicista e collaboratore di diverse testate nazionali e internazionali. Segue come inviato il Festival di Sanremo dal 1999 e l’Eurovision Song Contest dal 2014 oltre a numerose altre manifestazioni musicali. In vent’anni ha realizzato oltre 8.000 interviste con personaggi del mondo della musica, dello sport e dello spettacolo. Nel 2020 ha pubblicato il romanzo “La Festa di Don Martello”, nel 2022 “Galeotto fu il chinotto” e “Al primo colpo non cade la quercia” e nel 2205 “Ride bene chi ride ultimo”
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