Pippo Baudo

Si è spento a Roma, all’età di 89 anni, Pippo Baudo, icona indiscussa della televisione italiana. Con lui se ne va non solo un grande conduttore, ma anche un instancabile talent scout che ha segnato oltre sessant’anni di storia dello spettacolo.

Nato a Militello in Val di Catania il 7 giugno 1936, laureato in giurisprudenza ma da sempre attratto dal mondo dello spettacolo, Baudo è entrato in Rai negli anni Sessanta. Da quel momento è diventato “Superpippo”, volto di punta del servizio pubblico e protagonista assoluto di programmi come Settevoci, Domenica In, Fantastico, Novecento.

Se Baudo è ricordato come il conduttore per eccellenza, il suo vero marchio di fabbrica è stata la capacità di scoprire e lanciare nuove voci. Senza di lui, la storia della musica e della televisione italiana sarebbe stata diversa.

Fu lui a dare fiducia a una giovanissima Laura Pausini, portata sul palco di Sanremo nel 1993, a Andrea Bocelli, scoperto quasi per caso e lanciato in prima serata, a Giorgia, che esplose al Festival del 1994. E ancora: Lorella Cuccarini, Heather Parisi, Beppe Grillo, Al Bano, Eros Ramazzotti, Il Volo – tutti passati, in modi diversi, sotto il suo sguardo attento.

Il suo occhio clinico, unito a un fiuto raro per ciò che poteva emozionare il pubblico, ha fatto di Baudo un vero “incubatore di stelle”. Non si limitava a presentare: ascoltava, osservava, consigliava, spesso intuendo prima di chiunque altro il potenziale di un artista.

Tredici edizioni del Festival di Sanremo – record assoluto – hanno consacrato Baudo come il padrone di casa della musica italiana. Negli anni Novanta, in particolare, riuscì a trasformare il Festival in un evento nazional-popolare capace di unire milioni di italiani davanti alla TV, dando spazio sia ai grandi nomi che ai giovani emergenti.

Non mancarono momenti complessi: dalle polemiche politiche degli anni Ottanta al difficile rapporto con la Rai, fino all’attentato mafioso del 1991, da cui uscì illeso. Eppure, con determinazione e carisma, riuscì sempre a rialzarsi e a reinventarsi.

Premiato con onorificenze come il titolo di Cavaliere di Gran Croce al Merito della Repubblica (2021), Baudo ha avuto anche una vita privata intensa: due figli, Alessandro e Tiziana, e tre matrimoni, tra cui quello con la soprano Katia Ricciarelli, durato vent’anni.

L’ultima apparizione pubblica lo aveva visto sorridente, seppur in sedia a rotelle, durante la festa per i 90 anni di Pierfrancesco Pingitore. Fino all’ultimo, nonostante l’età e gli acciacchi, ha mantenuto quella vivacità intellettuale che lo ha reso amato da generazioni diverse.

Con Pippo Baudo se ne va l’uomo che ha dato un volto e una voce al piccolo schermo, che ha saputo unire le famiglie italiane davanti alla televisione e che ha consegnato al Paese alcuni dei suoi più grandi artisti. Un patrimonio culturale vivente, capace di trasformare la TV in spettacolo e in scoperta, che oggi lascia un vuoto incolmabile.

Foto su licenza Creative Commons

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