Povia e Gianluigi Paragone, una coppia totalmente strampalata che sta portando in giro per l’Italia un pietoso spettacolo tra qualunquismo e frasi ad effetto, con quale intento?
Gianluigi Paragone, giornalista, conduttore televisivo e Senatore in carica eletto con il Movimento 5 Stelle (dopo anni di vicinanza alla Lega Nord), nel giugno 2020 ha fondato il partito Italexit, con l’intento di portare l’Italia fuori dall’Ue e dall’Euro.
Dopo il pessimo risultato alle elezioni comunali di Milano alle quali si era presentato come candidato sindaco (2,99% al primo turno!), Gianluigi Paragone sta girando l’Italia per portare un messaggio politico poco chiaro, contro tutto e tutti.
Il senatore, grande appassionato di musica e discreto chitarrista, in passato leader della band (televisiva) denominata Skassakasta, ha ora scelto di farsi accompagnare nei comizi da un cantautore noto per punti di vista decisamente discutibili e ben lontani da quell’immagine con cui si fece conoscere dal pubblico.
Povia, rivelazione del 2005 con I Bambini fanno Oh e vincitore di Sanremo 2006 con Vorrei avere il Becco, ha preferito alla musica una strada più legata ai social.
I concerti, organizzati a suo parere a rimborso spese, sono sempre meno e meno frequentati e il pubblico… ormai preferisce dimenticare di aver amato e apprezzato la sua poetica scrittura e le interpretazioni coinvolgenti perché semplici.
Povia e Gianluigi Paragone
Lo scorso 2 aprile Povia e Gianluigi Paragone hanno partecipato in piazza della Vittoria a Imperia a una manifestazione organizzata dalla sede imperiese di Italexit per l’Italia. Ora il giro d’Italia della coppia di fatto prosegue l’8 aprile a Viterbo e il giorno successivo a Bologna.
“Questi continuano ad impoverire i cittadini, stressare l’economia, aumentare tutto facendo il bene multinazionale invece che nazionale e poi parlano di democrazia ma vogliono tagliare il Gas alla Russia e rifornirsi da paesi ancora peggio: Algeria, Libia, Azerbaijan, Qatar.. sì proprio democratici e che magari farebbero un prezzo più alto. Domanda: Parlano tanto di Orban il dittatore che però è stato eletto democraticamente, invece Draghi chi lo ha votato? Non siete d’accordo? Vi meritate tutto ciò che sta accadendo e anche di più.”
Questo il messaggio di Povia che, non avendo più niente da dire da tempo con la musica, ha scelto una strada veramente incomprensibile.
“Io come cantautore nazional popolare ci metto la musica, l’unica musica di denuncia seria in Italia (e non è un vanto, purtroppo).”

Speaker radiofonico, musicista e collaboratore di diverse testate nazionali e internazionali. Segue come inviato il Festival di Sanremo dal 1999 e l’Eurovision Song Contest dal 2014 oltre a numerose altre manifestazioni musicali. In vent’anni ha realizzato oltre 8.000 interviste con personaggi del mondo della musica, dello sport e dello spettacolo. Nel 2020 ha pubblicato il romanzo “La Festa di Don Martello” e nel 2022 “Galeotto fu il chinotto” e “Al primo colpo non cade la quercia”.
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