Recensione di “Golpe“, nuovo singolo di Giorgia che segue i successi de “La cura per me” e “L’unica“
Recensione – Giorgia prosegue nel suo stato di grazia con “Golpe”
Se tre indizi fanno una prova, l’uscita in questi giorni di “Golpe” ci mette davanti a un’assoluta certezza: Giorgia è rinata, è in stato di grazia, è perfettamente a fuoco e sta vivendo uno dei momenti più belli di una carriera già notevolissima.
Non era facile ritrovare sé stessa in breve tempo dopo il deludente ritorno a Sanremo avvenuto nel 2023, con una dimenticabile “Parole dette male” seguita dai risultati decisamente sottotono del progetto “Blu”, nonostante l’attesa di un album arrivato a sette anni dal precedente, e invece lei ci è riuscita, infilando una serie di singoli che hanno rappresentato un ottimo connubio tra qualità e gradimento del pubblico come non accadeva da tempo all’artista romana.
Lo scorso autunno è arrivata “Niente di male”, delicata ballad perfetta per anticipare un Festival vissuto da vincitrice morale con “La cura per me”, che ha incontrato anche il gusto dei giovani come dimostrano gli oltre 200 mila video realizzati su TikTok con la canzone in sottofondo, mentre negli scorsi mesi la scelta è ricaduta su “L’unica”, funzionale alla stagione estiva pur senza cercare con ossessione il tormentone.
Oggi “Golpe”, scritta da Calcutta e Davide Petrella e prodotta da Dardust, s’inserisce, invece, nello stesso filone, e segue lo stesso schema, de “La cura per me”, pur senza avere un’eguale, e difficilmente replicabile, carica emotiva: partenza soft nella prima strofa, crescendo nel ritornello ed esplosione finale nello special. Una canzone quindi personale, perché costruita per esaltare la vocalità dell’interprete.
L’argomento è ancora l’amore, anche se raccontato attraverso un altro punto di vista: il sentimento non è più una “cura” ma, in questo caso, diventa tormento. Il rapporto al centro del brano è, infatti, travagliato e vede la protagonista cercare costantemente l’altro, vorrebbe passare insieme a lui dei momenti felici (“Perchè non vieni a prendermi? Nessuno sa quant’è bella stanotte”) e sarebbe disposta a qualsiasi cosa per difendere il loro rapporto, anche “a darci un bacio nel mezzo di un golpe”.
Ciò che trova in risposta è, però, solo indifferenza (“E non mi guardi più così, nascosto dietro gli occhiali da sole”) e, quindi, dopo mille tentativi, decide di ritornare “in me”. Emblematico, in questo senso, il finale: “Se in qualche modo sono scelte tue, non me ne frega niente”. Accettare la decisione dell’altro di separarsi, pur amandolo ancora, è l’unica soluzione per non soffrire più.
“Golpe” si segnala, quindi, come una classica ballatona sia nelle atmosfere che nelle intenzioni e aumenta ancora di più la curiosità nei confronti del prossimo progetto di un’artista che, dopo qualche sguardo strizzato verso la contemporaneità e non proprio riuscito, ha trovato la propria rinascita puntando su ciò in cui crede di più: la grande tradizione melodica italiana.

Classe ’92, ho iniziato a scrivere di musica nel 2020 aprendo un mio blog con cui ho catturato le primissime attenzioni di artisti e addetti ai lavori, in particolare di Kekko Silvestre dei Modà, la persona che, più di tutti, mi ha spinto a credere in questa strada. Dal 2022 ho, quindi, iniziato a collaborare con due siti di informazione musicale focalizzandomi su recensioni, approfondimenti e analisi del settore
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