A pochi giorni dalla partenza dell’atteso tour Symphony, Roby Facchinetti ha rilasciato un’intervista a Libero, nella quale è tornato a parlare dei Maneskin.
Un anno fa, in un’intervista a Leggo, l’anima dei Pooh aveva riservato ai vincitori di Sanremo parole davvero edificanti.
“Hanno tutti i numeri per farcela. Mi è sembrato che la qualità musicale, che nei particolari non si può certo giudicare da un ascolto televisivo ma dal vivo, sia più che buona. Hanno grinta da vendere e questo lo hanno dimostrato pure su un palcoscenico che, diciamolo francamente, a quel genere lì non è certo abituato. Anche la teatralità del frontman, Damiano, gioca il suo ruolo ma una band è anzitutto gruppo, insieme, collettivo.”
Parole che giungevano inaspettate all’indomani della vittoria al Festival di Sanremo.
“E’ come se, dopo la vittoria di Sanremo, i Måneskin, avessero passato un casello autostradale. Bene, adesso l’autostrada è tutta loro. Non devono farsi prendere dal brivido della velocità, mantenere la giusta andatura, ogni tanto fermarsi per fare benzina, prendere un caffè all’autogrill e rimettersi in marcia più caricati. Si chiama sapersi gestire.”
Roby Facchinetti, stoccata ai Maneskin
Roby Facchinetti, ora, torna a parlare della band di Damiano, Victoria, Ethan e Thomas.
Queste le parole rilasciate a Libero.
“I Maneskin sono molto bravi, però non credo che la band sarà in grado di durare 50 anni, come noi Pooh, e fare gli stessi numeri.”
Speaker radiofonico, musicista e collaboratore di diverse testate nazionali e internazionali. Segue come inviato il Festival di Sanremo dal 1999 e l’Eurovision Song Contest dal 2014 oltre a numerose altre manifestazioni musicali. In vent’anni ha realizzato oltre 8.000 interviste con personaggi del mondo della musica, dello sport e dello spettacolo. Nel 2020 ha pubblicato il romanzo “La Festa di Don Martello” e nel 2022 “Galeotto fu il chinotto” e “Al primo colpo non cade la quercia”.