Nessun rinvio per il Festival di Sanremo 2022, che si terrà come previsto tra il primo e il 5 febbraio, date che per la Rai non sono mai state in discussione.
Una situazione che ha provocato la reazione di Confcommercio, CNA e Confesercenti che nei giorni scorsi aveva chiesto a gran voce di rimandare la kermesse a fronte del numero crescente di contagi.
“Non si sono fatti sentire ed è grave, presuntuosi. Mi sarei aspettato almeno una risposta da parte dell’amministrazione, abbiamo chiesto di farsi portavoce della nostra richiesta.
L’amministrazione dovrebbe avere le nostre stesse preoccupazioni, se va male per il commercio va male anche per la città. L’amministrazione rappresenta tutti noi, penso che le nostre preoccupazioni siano le stesse del sindaco.
Dopo l’esperienza dello scorso anno spero che non sia di nuovo così, ma mi sarei aspettato delle risposte o delle prese di posizione. Mi preoccupa vedere il nostro Festival diventare sempre più mediatico e meno della città. E anche il discorso della nave è molto pericoloso.
Dobbiamo iniziare a tutelare le attività commerciali, è importante collaborare con radio e tv per proporre le location nelle nostre attività.”
Commenta Andrea Di Baldassare per Confcommercio Sanremo.
Sanremo 2022, nessun rinvio
Queste, invece, le parole di Domenico Alessi per Confesercenti Sanremo, raccolte dalla testata Sanremonews.
“Si sarebbe potuto ipotizzare di parlarne a dicembre. la Rai non cambia mai idea, inutile pensare che potesse farlo a un mese dalla data di inizio, sappiamo i costi e il lavoro che c’è dietro. Ma il tentativo c’è stato ed è stato giusto”.
Parole di fuoco anche da parte di Olmo Romeo di CNA.
“Sarebbe stato opportuno quantomeno valutare un rinvio del Festival perché ormai è palese e chiaro che il picco dei contagi si avrà alla fine di questo mese, proprio in concomitanza con l’evento.
Una manifestazione televisiva, ma un evento creato dai nostri nonni per portare ossigeno alle attività in bassa stagione e che la Rai ha tutto l’interesse a svolgere in quel periodo. Per loro la città diventa un grande set televisivo e la cosa ci spaventa molto, Sanremo rischia di non essere più necessaria, è solo un nome.
L’amministrazione deve far capire alla Rai che il Festival non può esistere all’interno dell’Ariston senza esistere all’esterno, non in un raggio di 200 metri ma rappresenta il territorio.
Il Comune, in sede di convenzione, doveva inserire una clausola di salvaguardia come la Rai l’ha inserita con fornitori, cantanti e case discografiche.”

Speaker radiofonico, musicista e collaboratore di diverse testate nazionali e internazionali. Segue come inviato il Festival di Sanremo dal 1999 e l’Eurovision Song Contest dal 2014 oltre a numerose altre manifestazioni musicali. In vent’anni ha realizzato oltre 8.000 interviste con personaggi del mondo della musica, dello sport e dello spettacolo. Nel 2020 ha pubblicato il romanzo “La Festa di Don Martello” e nel 2022 “Galeotto fu il chinotto” e “Al primo colpo non cade la quercia”.
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