Marco Mengoni è pronto per tornare in gara al Festival di Sanremo 2023 con Due Vite, brano con cui potrebbe vincere, dieci anni dopo L’Essenziale.
“Chi me l’ha fatto fare? La verità è che mi sono preso la briga di mettermi in competizione con me stesso. Tornare in gara dopo 10 anni è una sfida. E’ anche un modo per vedere come sono cambiate le cose. Amadeus, ma anche il mio team e la canzone mi hanno spinto a partecipare.”
Queste le prime parole di Marco Mengoni, pronunciate durante un incontro con la stampa.
“Sono contento di far parte di questo cast che credo sia il riflesso di quello che succede oggi nella musica. C’è un arcobaleno di colori differenti. Il Festival 2023 sarà uno spettacolo di intrattenimento speciale. Sono anche contento perchè in gara ci sono amici, persone e artisti con i quali ho collaborato e altri con i quali parlo molto spesso.”
Durante la quarta serata, quella legata a cover e duetti, Marco Mengoni presenterà una personale rivisitazione di Let it be dei Beatles, interpretata con The Kingdom Choir.
“Cambia un uomo è un omaggio a Let it be, quindi mi sembrava giusto portare un pezzo così bello e iconico. Un pezzo che non è una canzone, ma è un inno, un qualcosa di grande. Un brano che unisce e che fa pensare a tante mani unite. Let it be è un’entità, anche perchè porta un messaggio universale. Un inno ad andare avanti, a lasciarsi scivolare tutte le negatività. Mi da l’idea di essere qualcosa di corale. Duetterò con un coro gospel molto importante. Sostenere un pezzo come Let it be da soli è impossibile. Lo abbiamo trasportato nelle mie corde rendendolo coerente al mio percorso.”
Sanremo 2023, Marco Mengoni
Marco Mengoni lo scorso anno prese parte al Festival in veste di superospite. Una dimensione differente rispetto alla gara…
“Andare come ospite a Sanremo è bellissimo, ma senti di essere lì di passaggio, non fai parte della storia. L’idea di tornare in gara nasce proprio dallo scorso anno.
In questi dieci anni mi hanno chiesto spesso se volessi tornare in gara. Io ho sempre risposto ‘mai dire mai, se c’è l’occasione perchè no’. Sanremo cresce sempre più. Oggi è lontana l’idea della competizione. Formalmente è una gara, ma io non lo sento così. Io non mi sento in gara. Non sento la competizione. Ci tengo alla gara, certo, ma più che altro voglio fare una bella figura.
Io sono contentissimo di avere quel leoncino e quella palma. Non ho velleità di vittoria. Voglio divertirmi, anche perchè sono contento di tutto quello che è successo in questi dieci anni. La posizione in classifica mi interessa relativamente.
Sanremo è divertimento. Ora è il momento, perchè non ci sono pressioni. Il disco uscirà comunque e gli stadi ci saranno comunque. Sono in un anno propizio. A prescindere dai risultati sono felice. Sto lavorando a un disco che mi sta rendendo felice.”
Marco Mengoni, poi, parla di Due Vite, il brano scritto insieme a Davide Petrella e Davide Simonetta.
“Questo pezzo parla di quello che sto vivendo da un po’ di anni. Due Vite è la mia storia infinita. Un rapporto tra la ratio e l’inconscio. Ultimamente sto dedicando due ore a settimana ai miei pensieri con una professionista. Sto capendo che il mio inconscio mi da degli input realistici. Ho un po’ raccontato questa doppia vita che sto vivendo. Amo la notte, onirica e reale, ma anche un peccatore, sono una persona che sbaglia. Nella vita esistono momenti up e altri down, un insieme di attimi che servono a costruire una personalità.
Due vite è un pezzo ricco di parole. E’ un brano in cui si avverte una tensione continua che sembra non esplodere mai. Non è stato facile affrontare questo pezzo. Ha avuto anche tanti vestiti differenti, ma sentivo che era necessario che restasse essenziale, addolcito solo dal suono degli archi.
L’essenzialità doveva tornare, anche se in modo diverso. In questo periodo ci siamo lasciati trasportare, abbiamo ascoltato tanto Lucio Dalla e ci siamo lasciati ispirare. Lui era un genio e noi ci abbiamo provato. Ho approcciato al canto in questo modo. Poco fiato, tante parole, molta tensione per poi arrivare allo special in cui esplode.
La semplicità mi emoziona! Non mi sconvolgono tante cose nella vita, forse perchè sono felice di aver vissuto una vita ricca di esperienze. Quelle poche cose che non riesco a controllare e prevedere mi emozionano e mi segnano.”
Il terzo capitolo di Materia e…
Il cantautore parla, poi, del terzo capitolo di Materia, che uscirà prossimamente.
“Siamo in studio a preprodurre il disco. Siamo in una fase di scrittura su idee che stiamo mettendo a punto. Sono molto contento, perchè il disco è frutto di un sacco di riflessioni. Saremo alla fine di una trilogia. Due Vite da idealmente il via al terzo capitolo che uscirà dopo Sanremo e prima degli stadi. Gli arrangiamenti dei pezzi non saranno molto diversi rispetto a quell’essenzialità che si avverte in Due Vite.”
Marco Mengoni, poi, fa un passo indietro e riflette sulla carriera, iniziata con la partecipazione a X Factor nel 2009.
“Non mi sarei mai aspettato tutto quello che è successo in questi dieci anni. Ho partecipato a Sanremo nel 2010 e nel 2013, un anno dopo quel 2012, un anno particolarmente strano.
In quel periodo stavano succedendo tante cose nella mia vita. In quel periodo stavo sperimentando e capendo quello che volevo fare. Dal punto di vista manageriale stavano succedendo delle cose e io avevo messo in dubbio il mio futuro nella musica. Avevo anche valutato di tornare all’università. Poi a un certo punto arrivò quel Sanremo lì.
Io e Marta Donà soli e con molta voglia di dimostrare. Poche persone mi sostenevano…
Quel Sanremo arrivò come uno schiaffo in faccia e mi fece capire che io potevo dire qualcosa. Dalla seconda serata tutti quelli che non credevano in me si sono riavvicinati con pacche sulle spalle. Io, però, perdono, ma non dimentico. Tutto quello che è arrivato dopo è stato un bel viaggio!”
L’artista, poi, riflette nuovamente sul percorso di analisi che lo ha portato a quella consapevolezza dalla quale nascerà il terzo capitolo di Materia.
“Credevo che i momenti di noia fossero poco utili. Nel mio lavoro la noia è importantissima. E’ quel limbo in cui capisci che qualcosa si sta muovendo sotto. E’ importante viversi tutto. Se non vivi la noia, non apprezzi gli altri momenti. Nella vita è importante ricordarsi che ci sono due medaglie.
La terapia non da risposte e soluzione, ma muove delle sensazioni che possono aiutarti. La psicoterapia è un bel percorso, ma dipende quanto tu vuoi scoprire di te. Dovrebbe andarci chi ha l’attitudine di scoprirsi. Io sono sempre alla ricerca di risposte e mi piace per quello.”

Speaker radiofonico, musicista e collaboratore di diverse testate nazionali e internazionali. Segue come inviato il Festival di Sanremo dal 1999 e l’Eurovision Song Contest dal 2014 oltre a numerose altre manifestazioni musicali. In vent’anni ha realizzato oltre 8.000 interviste con personaggi del mondo della musica, dello sport e dello spettacolo. Nel 2020 ha pubblicato il romanzo “La Festa di Don Martello” e nel 2022 “Galeotto fu il chinotto” e “Al primo colpo non cade la quercia”.
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