BNKR44

A pochi giorni dalla partenza di Sanremo 2024, vi proponiamo la nostra intervista ai bnkr44, in gara al Festival con il brano “Governo punk”.

Il collettivo è nato nel 2019 dalla collaborazione fra sette ragazzi provenienti da Villanova, piccola frazione in provincia di Firenze. A distanza di un anno dal debutto sul palco dell’Artiston come ospiti di Sethu con la cover “Charlie fa Surf RMX”, abbiamo incontrato i bnkr44 per parlare di questo loro debutto.

Sanremo 2024, intervista ai bnkr44

Siete tornati sul palco dell’Ariston esattamente un anno dopo il vostro debutto come ospiti. Com’è tornare da concorrenti?

«Essendo in gara abbiamo quattro serate da fare, invece che una singola apparizione, quindi l’ansia teoricamente dovrebbe essere più alta, anche se ieri c’è stata una strana calma generale. Sarà che abbiamo già calcato questo palco? Eravamo molto gasati. È stato un flash, un pezzo di quattro minuti sembrava durasse quattro secondi».

Far parte di un gruppo può essere un punto di forza, perché vi supportate anche a vicenda. Ci sono però delle divergenze tra di voi? E soprattutto in questo contesto come le gestite?

«Quando la situazione è difficile ci ritroviamo e ci facciamo forza. Si, capita di discutere. Ma poi non subito, dopo quattro ore di discussione ci chiariamo». 

Il vostro brano di Sanremo di Intitola “Governo Punk”, mi ha colpita questa frase in particolare: “In giro non c’è niente di che in provincia la nebbia è la stessa dal 2003”. L’ho interpretata come un sentirsi disorientati da un mondo che non cambia più di tanto, soprattutto per i giovani come noi.  È questo il messaggio che volete trasmettere? 

«Sì, è inteso proprio dal fatto che, abitando in provincia, c’è la nebbia, la stessa dal 2003 e che le cose non cambiano più di tanto mentre magari in una metropoli il progresso, l’evoluzione è molto più rapida, cresce a vista d’occhio, nel piccolo paesello di campagna le cose possono restare uguali anche dopo 15 anni. Quindi soprattutto i giovani sono costretti poi a spostarsi. Sì, è un po’ una metafora della monotonia della provincia». 

Parlando della serata dei duetti avete deciso di portare un pezzone degli anni 80: “Ma quale idea” di Pino D’Angiò che è un po’ una fusione tra rap e funk. Tra l’altro è diventato super popolare su TikTok. Cosa dobbiamo aspettarci da questa esibizione? 

«“Il fuoco”, sarà una cosa che stupirà il pubblico, anche perché Pino D’Angiò è amato sia da anziani che dai giovani appunto, perché è riesploso adesso, ma è esploso a livello internazionale, visto che condivideva l’altro giorno un video di TikTok a Brooklyn in un pub. TikTok ha una potenza assurda. E comunque l’abbiamo conosciuto ed è la leggenda, ha 72 anni ma è un ventenne dentro».

BNKR44 DARRN

Tra l’altro voi avete fatto una recente collaborazione con “La Sad” che partecipa al Festival proprio quest’anno. Com’è stato ritrovarvi qui tutti insieme?

«È stato bellissimo anche perché casualità vuole che il giorno prima ci siamo incontrati, cioè il giorno prima che annunciassero i partecipanti al Festival. Per collaborare invece gli abbiamo fatto ascoltare il pezzo che avremmo portato a Sanremo Giovani. Loro ci hanno fatto ascoltare un proprio brano ed abbiamo legato parecchio. E da lì è nata poi la canzone dal titolo “Memoria”». 

Se doveste ricevere un euro, per quante volte hanno sbagliato a pronunciare il vostro nome, quanti soldi avreste ora?

«Potremmo comprare praticamente qualsiasi cosa, ce la siamo un po’ cercata con la scelta del nome. I ragazzi più spigliati ci arrivano, alcuni lo fanno un po’ apposta a sbagliare, facendo le solite battute come quella del codice fiscale».

Amadeus ha avvicinato il Festival alla generazione Z e voi ovviamente ne fate parte. Voi da quando avete iniziato a seguirlo? 

«Dalle edizioni di Amadeus ci siamo. Anche perché se non lo guardavi in Tv lo seguivi comunque attraverso i social, tutte queste innovazioni però sono avvenute soprattutto dopo la vittoria di Mahmood».

Come direttore d’orchestra avete il maestro Enrico Melozzi com’è lavorare con lui? Che sta diventando un po’ il nuovo Beppe Vessicchio...

«Enrico Melozzi è un po’ come un “BNKR”. La vibe è totalmente quella. Già dall’anno scorso con Sethu abbiamo avuto la possibilità di conoscerlo meglio. È proprio una condivisione di energie, vibriamo sulla stessa frequenza, per questo non abbiamo avuto dubbi».

intervista a cura di Sara Prencipe

Sanremo 2024, videointervista ai bnkr44

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