Non si placa la rabbia di Morgan contro Amadeus e Fiorello; oggetto del contendere, come al solito, è il Festival di Sanremo.
Il musicista, in un dialogo con Vittorio Sgarbi, aveva criticato la scelta della Rai di affidare per 5 anni consecutivi la direzione artistica della kermesse ad Amadeus (Qui il nostro articolo).
“Credo sia antidemocratico far firmare per cinque anni a uno la direzione di Sanremo… non dico perché lui non se ne intende di musica, perché questo è un dato di fatto e sarebbe una cosa da non fargli firmare nemmeno per un anno… ma cinque.”
Puntuale l’elegante replica di Amadeus e quella più scherzosa di Fiorello e Biggio (ne abbiamo parlato Qui).
“Ma complimenti miei cari occupanti della musica italiana (discografia, non musica) cosa c’è, state scomodi nelle tende che avete piazzato all’Ariston? Ma non vi imbarazza con tutti i soldi che avete, con tutto il potere che avete, con tutti i tirapiedi che avete, mettervi all’attacco di un uomo solo che cerca di fare cose belle e che lotta perché questo paese evolva culturalmente? Ma poi, quale sarebbe la vostra motivazione?
Ah già, dimenticavo, i soldi, la vostra ossessione. Sono i soldi che vi fanno perdere la brocca a sto livello? O è semplicemente la mancanza di umanità o l’ignoranza per cui non vi frega nulla di niente e di nessuno?
Io non ho paura di voi, ma voi fate paura, siete dei prepotenti, degli aggressivi e fate tutto solo ed esclusivamente per ragioni di denaro e di potere.”
Poi Morgan affonda il colpo su Sanremo, attaccando Amadeus e Fiorello.
“Vi manca qualunque minima coscienza musicale, siete veramente imbarazzanti. Una esibizione di mera prepotenza e gara a chi ce l’ha più duro. Volete sfidarmi? Vincere una gara contro chi? A parte che se vi dovessero chiedere cosa è un do maggiore, comincereste a fare l’imitazione di Totò o il ballo del qua qua per riempire il buco.
Mettersi contro di me è molto facile perché è mettersi contro una persona che quando ha l’occasione di andare in scena lo fa con impegno, umiltà, serietà e competenza.
Forse non avete capito che io non voglio né condurre né dirigere Sanremo. Io semplicemente sogno che sia libero da egemonie e potentati, che sia una rifioritura della canzone italiana.
Ma finché è occupato dai caciaroni della cassa dritta e dell’autotune usato alla carlona sarà sempre la stessa orrenda chiassosa radio che i musicisti oggi non fanno altro che spegnere. Al di là dei vostri incassi, delle vostre tasche e dei vostri conti correnti. La musica sta da un’altra parte.”
Speaker radiofonico, musicista e collaboratore di diverse testate nazionali e internazionali. Segue come inviato il Festival di Sanremo dal 1999 e l’Eurovision Song Contest dal 2014 oltre a numerose altre manifestazioni musicali. In vent’anni ha realizzato oltre 8.000 interviste con personaggi del mondo della musica, dello sport e dello spettacolo. Nel 2020 ha pubblicato il romanzo “La Festa di Don Martello” e nel 2022 “Galeotto fu il chinotto” e “Al primo colpo non cade la quercia”.

