Bruno Bozzetto Sanremo

Musica e magia per l’apertura di Sanremo Summer Symphony con il genio italiano dell’animazione Bruno Bozzetto insieme all’Orchestra Sinfonica di Sanremo.

Un’emozione incontenibile quella espressa dal geniale Bruno Bozzetto, protagonista di “Allegra Fantasia”, la serata di apertura della quarta edizione di “Sanremo Summer Symphony”, all’Auditorium Franco Alfano di Sanremo domenica 6 luglio. Stare seduto accanto ai 62 elementi dell’Orchestra Sinfonica di Sanremo, diretta in modo magistrale dal M. Giancarlo De Lorenzo (anche direttore artistico della rassegna) è stato per lui motivo di grande gioia, reciproca anche da parte del folto pubblico che riempito tutto l’Auditorium.

Siete fantastici!”, ha esclamato Bozzetto rivolgendosi direttamente agli orchestrali, “mi avete fatto rivivere ogni singolo fotogramma dei miei film. Mi è sembrato di essere al cinema. Mi avete fatto emozionare e anche commuovere. Avete valorizzato al massimo queste musiche straordinarie, grazie anche a una perfetta orchestrazione e direzione”.

“Anche noi siamo emozionati e onorati di averla qui”, ha replicato De Lorenzo, quando ho saputo che sarebbe venuto quasi non ci credevo. Lei è un genio. So che non le piace essere chiamato maestro, ma semplicemente Bruno. E così abbiamo fatto un patto reciproco, nessuno dei due chiama maestro l’altro. Vedere tutto l’Auditorium pieno è il nostro traguardo. Abbiamo vinto.”Un posto più in prima fila di così non si poteva”, ha scherzato Maurilio Giordana, speaker radiofonico e presentatore della serata, intervallata da esecuzioni musicali, immagini dei capolavori di Bozzetto proiettati sul leadwall e tanti racconti di aneddoti e curiosità. Un artista – accolto dalle note di apertura di Vivaldi – che ha ricevuto oltre 130 riconoscimenti internazionali, 15 premi alla carriera, una nomination all’Oscar, solo per citarne alcuni”.

“Ho iniziato col Signor Rossi – ha raccontato Bozzettoe siccome ero anche appassionato di windsurf ho creato la speciale cartolina distribuita a Sanremo con lui che arriva qui sulla tavola. Ora torna sugli schermi in una serie tv, “Rossi Boomer”, che parla della sfida tra l’uomo comune e la tecnologia”.

Riguardo al capolavoro “Allegro non troppo”, Bozzetto ha spiegato che “le musiche sono il punto di partenza da cui costruire la storia. Bisogna sempre portare avanti la storia seguendo la musica. L’idea di “Allegro non troppo” è nata mentre ascoltavo il Boléro di Ravel tornando da Milano a Bergamo e immaginando una marcia infinita diretta chissà dove. Avevo inoltre visto in un libro di Piero Angela un’illustrazione e da lì ho proseguito: non pensavo di fare qualcosa di simile a “Fantasia” di Walt Disney, anche se mi confrontano con quest’opera geniale, non farei paragoni. Noi pensavamo molto ai contenuti, mentre la tecnologia di “Fantasia” è fantastica, è un grande racconto visivo, pittorico. “L’apprendista stregone” è di certo il brano più bello, perché racconta una storia”. La relativa esecuzione dell’Orchestra Sinfonica è stata impeccabile, dotata di precisione, alternata a momenti di delicatezza e potenza, con una direzione ricca di pathos.

Sul ledwall intanto apparivano foto (raccolte dalle figlie di Bruno, presenti in sala) del fumettista insieme ad alcuni dei geni creativi della Disney, come Ollie Johnston e Frank Thomas, ma anche con Diane Disney, figlia di Walt, scattata tra l’altro pochi prima della scomparsa di Diane.

Si è parlato molto del rapporto uomo-natura: curioso che, tra le note della Sinfonica, si sentisse in sottofondo il gracidare delle rane nei giardini del Parco Marsaglia.
“Il mio primo film è stato sugli insetti, da giovanissimo avevo scoperto questo affascinante mondo sotterraneo”.

Un altro tema molto importante per lui è il pacifismo, per esempio con “Tapum! La storia delle atmi” del 1958, che tra l’altro fu il suo primo corto, “un’idea che nacque sui banchi di scuola. Si parla sempre di guerre, ma non abbastanza di quanto siano inutili. Tanti pensano che l’animazione sia solo cosa da bambini, ma a me è sempre interessato comunicare un messaggio agli adulti”.

In “Allegro non troppo”, uno degli episodi più struggenti è certamente quello con protagonista il gatto, tratto da una storia vera: “la villa personale di moglie è stata trasformata in una palazzina milanese. Avevamo questo gatto cui lei aveva dato un nome particolare, Amarillide, che venne addormentato e portato nella casa di campagna. Un giorno scomparve. Lo ritrovammo tra le macerie della vecchia casa. Così ho deciso di trasformare la sua storia in un film”. L’esecuzione del Valzer triste di Sibelius (“Valse Triste”) ha emozionato il pubblico e ancor più Bozzetto: l’esecuzione, intensa, malinconica e commovente, ha fatto rivivere, anche allo stesso direttore, ogni sequenza: “lo conosco a memoria – ha detto De Lorenzoquando ascolto questa musica vedo il gatto e rivivo ogni azione”.

Parlando del rapporto tra musica e cinema, Bozzetto ha sottolineato: “credo che in un film il 50 per cento sia costituito dalla colonna sonora, quando c’è di mezzo la musica classica anche il 70”.

Un’altra partitura eseguita in maniera intensa e coinvolgente è stata quella de “Una notte sul Monte Calvo”, apprezzata moltissimo anche dall’artista: “già da piccolo mi aveva colpito la figura del diavolo con gli occhi illuminati. Grazie a “Fantasia” ho conosciuto e apprezzato la classica: basti pensare a “La sagra della primavera”, “La danza delle ore”, “Lo schiaccianoci”.

Si è poi parlato del rapporto tra Bozzetto e Piero Angela, con oltre 100 filmati realizzati per “Quark”, dalla fisica quantistica all’entropia. E si è discusso anche di “buchi neri”, tanto rappresentati dal fumettista: “ogni buco nero rappresenta qualcosa che dovrebbe scomparire. Oggi vorrei che sparisse l’antropocentrismo e al suo posto apparisse l’empatia verso tutti gli altri esseri viventi. Ci sono due frasi in particolare che ci rendono immobili e non ci fanno uscire dal buco nero: “si è sempre fatto così” ed “è la tradizione”.

L’esecuzione dell’Orchestra Sinfonica di Sanremo è avvenuta a “scaglioni”, fino ad arrivare a 62 elementi per il “Boléro” di Ravel, che ha concluso la serata con la sua partitura ipnotica, trionfale e ammaliante.

“A gennaio abbiamo firmato il protocollo d’intesa con il Conservatorio di Genova per collaborazioni – ha detto il direttore artistico la prima stasera alcuni allievi diplomati o diplomandi che sono venuti a suonare. Direi che se la sono cavata molto bene”. Alla fine, il pubblico dell’Auditorium si è alzato per una lunga standing ovation durata diversi minuti.

Presenti per alla serata anche il Sindaco di Sanremo Alessandro Mager, l’Assessore alla Cultura del Comune di Sanremo Enza Dedali e Il Presidente di Fondazione Orchestra Sinfonica Filippo Biolé.

Questa è la quarta edizione di “Sanremo Summer Symphony”, 11 concerti tra cui cui il prossimo che sarà tra pochi giorni, giovedì 10 luglio alle 21.30 insieme a Francesco Pannofino con “Il Carnevale degli Animali”.

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