Il cast della 72esima edizione del Festival di Sanremo è, secondo Michele Bravi (qui la videointervista), uno dei più belli di sempre: «Sono una persona estremamente poco competitiva. Forse proprio per questo mi sto godendo appieno il Festival. È bellissimo poter entrare nella visione creativa di altri».
Da sempre affascinato dal mondo delle parole, Michele Bravi guarda il mondo da una prospettiva inedita e mette al centro della sua “Inverno dei fiori” il verbo DISIMPARARE. «La vita che conoscevamo è scomparsa», spiega il cantautore. E aggiunge: «Oggi viviamo una nuova quotidianità, con regole e dinamiche che ci hanno obbligato a tornare sui banchi di scuola. Creare degli intrecci umani, legare la nostra vita a quella di qualcun altro, è diventato sempre più difficile. Ma io credo ancora nella forza delle parole e delle canzoni, gesti sottili che possono cambiare il mondo».
Michele Bravi racconta il videoclip di “Inverno dei fiori”
Il videoclip di “Inverno dei fiori” vede Michele per la prima volta nella veste di regista e racconta un modo diverso di vivere la solitudine attraverso le stagioni. «Ho trovato nell’immagine dei fiori invernali, che riescono a spezzare la neve e raccontare i loro colori al mondo, una grandissima metafora del senso dell’amore», spiega l’artista.
E aggiunge: «La metamorfosi finale dei fiori, che invadono la scena, racconta una piccola richiesta d’aiuto. Di fatto, tutti noi in qualche modo sentiamo il bisogno di rifiorire o che qualcuno possa fiorire vicino a noi. Questa canzone racconta così la cosa più semplice del mondo, ovvero che qualcuno possa sedersi vicino a te e dirti che lì, al tuo fianco, è felice».
Il Festival di Michele Bravi
Questa sera, sul palco dell’Ariston, Michele Bravi interpreterà “Io vorrei… non vorrei… ma se vuoi” di Lucio Battisti. E a questo proposito il cantautore umbro ha spiegato: «La domanda artistica che mi sono fatto e alla quale proverò a rispondere durante la serata dedicata alle cover è ‘Cosa succederebbe se Danny Elfman incontrasse Lucio Battisti?’».
Classe 1998, negli ultimi 4 anni ha collaborato con diverse emittenti radiofoniche. Di notte recensisce musica, di giorno ne parla con gli artisti. Nostalgica ed empatica, scrive spesso nei giorni di pioggia. La musica? Un ricordo senza origine che ha ribaltato ogni prospettiva.
