Non si placa la polemica tra SIAE e Meta, con un nuovo capitolo scritto da Mogol, che in un’intervista si scaglia contro Mark Zuckerberg.
Come noto, il caso italiano è già di portata internazionale, visto che il mancato accordo con SIAE unica a livello europeo. Si tratta, comunque, di una questione di soldi e di un diverso approccio tra le due parti in causa.
In un’intervista a MOW, Mogol, presidente SIAE, spiega il suo punto di vista.
“Meta voleva farci l’elemosina. Ma quanto abbiamo chiesto era anche meno di ciò che meritiamo, e allora Facebook e Instagram faranno a meno della musica italiana. Non possiamo mica regalare soldi ai miliardari. […] Youtube e Spotify hanno accettato le nostre condizioni, quindi… Quella di Meta è una speculazione.”
SIAE – Meta, Mogol contro Zuckerberg
“Gli artisti possono promuoversi altrove, su piattaforme che pagano adeguatamente. Perché dobbiamo accettare una proposta unilaterale e sconveniente?”
Prosegue Mogol.
“Se un autore passa a un altra società perché Siae si batte per i suoi diritti, non fa il suo interesse.”
Mogol chiude categoricamente a un possibile accordo.
“Assolutamente no, non si può trattare con chi minaccia. Altrimenti diventa un invito all’abuso altrui.”
Quali saranno i prossimi passi? Si riuscirà a trovare un accordo?

Speaker radiofonico, musicista e collaboratore di diverse testate nazionali e internazionali. Segue come inviato il Festival di Sanremo dal 1999 e l’Eurovision Song Contest dal 2014 oltre a numerose altre manifestazioni musicali. In vent’anni ha realizzato oltre 8.000 interviste con personaggi del mondo della musica, dello sport e dello spettacolo. Nel 2020 ha pubblicato il romanzo “La Festa di Don Martello” e nel 2022 “Galeotto fu il chinotto” e “Al primo colpo non cade la quercia”.
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