Tancredi ha pubblicato lo scorso 21 gennaio l’Ep Golden Hour e l’8 febbraio a Milano presso la Santeria di Viale Toscana e in contemporanea sulla piattaforma Feltrinelli Live si è raccontato, intervistato da Sofia Viscardi e Lorenzo Luporini di Venti.
“Con il mio album vorrei fare vedere che sono una persona normale. Golden Hour rappresenta un libero sfogo a tutti i pensieri che mi hanno tartassato in un momento in cui non mi sentivo soddisfatto. Mi sono sentito solo anche se avevo tante persone vicino e non capivo perché…
Le canzoni sono nate da questa domanda. Sono brani spontanei, 8 tracce nate da un percorso personale, di introspezione.
La mia discografia è basata sull’introspezione. In questo disco ho parlato di situazioni nuove. Sentivo di avere tante cose da raccontare e mi piace aver tirato le somme di quello che sono adesso.”
Queste le parole del giovane cantautore, che dimostra di non avere alcun timore nel mostrare anche le proprie debolezze.
“Gli artisti più fortunati sono quelli che vivono nel dolore. Le canzoni migliori si scrivono quando si è tristi. La solitudine ti aiuta a comprendere e comprenderti. Siamo in un momento in cui esternare le debolezze ci fa capire che siamo normali. Siamo una generazione che fa più caso alle emozioni.
Dopo l’esperienza nel talent mio padre mi ha consigliato di provare la terapia. Una sola seduta, ma piuttosto forte, che mi ha fatto capire che parlare con una persona competente aiuta.”
Tancredi dopo l’uscita di Golden Hour si racconta
Tancredi ha conosciuto la notorietà dopo l’esperienza ad Amici.
“Non volevo farlo. Per la mia carriera pensavo a un percorso più underground. Il lockdown ha cambiato le carte in tavola. Nel talent mi sono sentito come un pesce in un acquario enorme. Un bellissimo percorso che mi è servito tanto. Proprio lì ho imparato a esternare le mie emozioni.
I primi giorni dopo Amici sono stati difficili. Ci è voluto un po’ per riprendere il controllo.
In questo mondo la verità non è così oggettiva. Essere veri non è facile. Le persone si adattano alla situazione in cui si trovano. E’ impossibile essere se stessi in ogni contesto.”
Nel futuro ci sono i live, previsti per il 2 maggio a Milano ai Magazzini Generali e il giorno successivo a Roma al Largo Venue.
“Non vedo l’ora di poter cantare dal vivo. Anche in quelle occasioni vorrei essere visto come una persona normale.
Il futuro? Non mi piace parlarne perché non puoi prevedere niente. Spero di continuare a vedere il mio lavoro come una passione.”

Speaker radiofonico, musicista e collaboratore di diverse testate nazionali e internazionali. Segue come inviato il Festival di Sanremo dal 1999 e l’Eurovision Song Contest dal 2014 oltre a numerose altre manifestazioni musicali. In vent’anni ha realizzato oltre 8.000 interviste con personaggi del mondo della musica, dello sport e dello spettacolo. Nel 2020 ha pubblicato il romanzo “La Festa di Don Martello”, nel 2022 “Galeotto fu il chinotto” e “Al primo colpo non cade la quercia” e nel 2205 “Ride bene chi ride ultimo”
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