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Teatro del Silenzio, 20 anni di magia a Lajatico: il racconto del produttore Vittorio Quattrone

Andrea Bocelli

Il Teatro del Silenzio compie vent’anni, e a raccontare la nascita e l’evoluzione di questo straordinario evento musicale nel cuore delle colline toscane è Vittorio Quattrone, produttore storico dell’iniziativa con City Sound & Events. In un’intervista al Tirreno, Quattrone ha ripercorso le tappe fondamentali della collaborazione con Andrea Bocelli e il legame speciale con il paese di Lajatico, divenuto in due decenni un punto di riferimento internazionale per la musica e l’arte.

«Era il 2006», ricorda Quattrone. «Ero al Teatro Arcimboldi di Milano per un evento con Elisa quando Caterina Caselli mi propose di incontrare Andrea Bocelli. Due giorni dopo ero a Forte dei Marmi. Da lì è iniziato tutto». Il primo impatto con la location fu sorprendente: «Una collina impervia e non urbanizzata. Ma avevo intuito subito il potenziale. La prima edizione sotto la mia guida, nel 2007, fu complicata ma decisiva: ospiti internazionali, la registrazione di un DVD live e 5.500 spettatori. Il progetto aveva preso il volo».

Il Teatro del Silenzio è diventato negli anni un simbolo di bellezza, cultura e territorio. «Il successo è merito dell’atmosfera: le colline toscane, la casa di Andrea, la magia del tramonto. Tutto contribuisce a creare un’esperienza unica. Il pubblico internazionale è innamorato di questo luogo», spiega Quattrone. Oggi la capienza è arrivata a 10.300 spettatori, e ogni anno la produzione inizia con mesi di anticipo.

Il sodalizio tra Quattrone e Bocelli dura da due decenni, in un equilibrio costante tra professionalità e stima reciproca. Quest’anno, per la prima volta, salirà sul palco anche Matteo Bocelli, figlio di Andrea, con un concerto tutto suo: «L’ho conosciuto che era un bambino. Oggi è un artista affermato. Dedicarli una serata è motivo di grande orgoglio».

Tra i ricordi più vivi, l’edizione del 2019: «Fu la prima volta che dovemmo rimandare un concerto a causa del maltempo. Ma fu anche un’occasione per rafforzare la squadra. Riorganizzammo tutto in una notte». E poi episodi curiosi, come il commento incredulo di Roberto Bolle sulle poltrone vuote alle prove, o la “fuga” dell’orchestra durante le prove con Zucchero, dovuta a limiti sindacali, risolta grazie a un accordo last minute. «Nel 2022, invece, durante un acquazzone, il pubblico non se ne andò. Andrea prese la chitarra e cantò sotto la pioggia. Fu un momento magico».

Oggi Quattrone si definisce “lajatichino acquisito”: «Faccio il pendolare tra Milano e la Toscana. Conosco ogni angolo, ogni persona. Lajatico è diventato casa». Il lavoro dietro ogni edizione è monumentale: «Appena finisce un evento, si parte con l’organizzazione del successivo. Si lavora sulla scenografia, sulla logistica, sulle migliorie della collina. È un evento che evolve costantemente».

Per i 20 anni, il programma sarà all’altezza dell’occasione. «L’ospite d’onore sarà Plácido Domingo, sia come cantante sia come direttore d’orchestra. Accanto ad Andrea ci sarà anche una straordinaria violinista con brani inediti. Il repertorio spazierà dalla lirica al pop. E con grande piacere ospiteremo Clara, per coinvolgere un pubblico più giovane e incuriosirlo verso la musica classica».

Il Teatro del Silenzio continua a rappresentare un esempio di visionarietà, amore per la musica e rispetto per il territorio. E i prossimi concerti promettono di essere un nuovo capitolo di un’avventura iniziata, vent’anni fa, dalla fiducia reciproca tra un artista e un produttore.

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