E’ morto a Milano a 80 anni il cantautore Toto Cutugno. Da tempo era lontano dalle scene, una delle sue ultime apparizioni televisive risale al 2019, quando partecipò in veste di coach alla seconda edizione di “Ora o mai più”.
Con oltre 100 milioni di copie vendute nel mondo, Toto è stato di fatto uno degli artisti italiani di maggior successo di sempre. Oggi ci lascia un bagaglio infinito di canzoni che hanno ottenuto consensi su scala internazionale.
“Insieme 1992”: questo il titolo del brano che, nell’anno in cui abbiamo ospitato i campionati mondiali di calcio, ci ha regalato una grande gioia, senza nulla togliere alle soddisfazioni sportive che, ahinoi, in quell’occasione non arrivarono. Reduce dai successi televisivi in veste di conduttore, da “Domenica in” a “Piacere Rai Uno”, Toto Cutugno si è presentato a quell’Eurofestival con un curriculum di tutto rispetto.
L’artista si prese così la sua bella rivincita con un pezzo corale e sentito, un inno che, a distanza di oltre trent’anni, non ha perso la propria forza comunicativa, consacrando Toto come Zar delle sette note. Quell’interpretazione sentita, gestuale, carica di pathos, è riuscita a superare il linguaggio verbale, le difficoltà linguistiche, toccando trasversalmente il cuore di popoli ideologicamente diversi, ma praticamente uguali, all’indomani della caduta del Muro di Berlino.
Un brano d’unione, che sicuramente non viene ricordato come dovrebbe, e che oggi risuona come una sorta di testamento di Toto Cutugno, un artista popolare, nell’accezione più nobile del termine. Perché al di là dei gusti, al di là delle ideologie politiche, delle diversità e di tutto ciò che quotidianamente ci allontana, il sogno di un’Europa veramente unita non è un’idea del tutto lontana… ce lo ricorda una semplice e bella canzone italiana.
Nato a Milano nel 1986, è un giornalista attivo in ambito musicale. Attraverso il suo impegno professionale, tra interviste e recensioni, pone sempre al centro della sua narrazione la passione per la buona musica, per la scrittura e per l’arte di raccontare. È autore del libro “Sanremo il Festival – Dall’Italia del boom al rock dei Måneskin” (edito D’idee), impreziosito dalla prefazione di Amadeus. Insieme a Marco Rettani ha scritto “Canzoni nel cassetto”, pubblicato da Volo Libero e vincitore del Premio letterario Gianni Ravera 2023.
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