M A G G I O è il nuovo attesissimo disco di Antonio Maggio, pubblicato dall’etichetta Incipit Records, distribuito da Egea Music.
M A G G I O è un No-Concept album composto da sei quadri differenti tra loro, ma intrisi dello stesso profumo: quello del miglior cantautorato italiano che gli è rimasto addosso perché è proprio lì che affondano le sue radici. Un EP interamente suonato, dalla prima all’ultima nota, con un’intera orchestra d’archi di 26 elementi, che di questi tempi sembrano essere un vero paradosso, un andare contromano, che per un cantautore che scrive parole, storie, in perfetto equilibrio con la musica, dedicando tempo e cura, sono l’unica via percorribile.
M A G G I O è stato anticipato dal singolo Stati d’Animo e d’Accordo che aveva il compito di aprirne la strada, mentre Una formalità, intimo eintrospettivo, con il suo video, ne sono il biglietto da visita: “Questo branoparla di ritorni, di attese sapute da sempre. Il tempo è un concetto troppo personale per essere oggettivo, si presta all’interpretazione dei sentimenti di ognuno di noi, che semplicemente prendono forma al momento opportuno. Tornare dove si è stati bene – aggiunge Antonio– è un istinto dell’uomo, una ricerca continua delle proprie sicurezze. Aspettarsi, credo sia questo uno dei segreti dell’amore, senza andare via. Nel videoclip della canzone, insieme al regista Francesco Luperto, abbiamo creato un doppio binario visivo: da una parte il gioco di ombre di due amanti, che in maniera giocosa e romantica, con scene girate in controluce, raccontano la loro quotidianità; dall’altra parte, invece, il mio playback girato in un enorme stanza piena di oggetti impolverati, dove il tempo sembra essersi fermato e si sente il sapore di un malinconico passato, che resta presente, con l’ambizione di “ritornare” vestito da futuro”.
Fatemi la barba questa sera
che non ho mai visto nascere una stella così bella
Con gli ammortizzatori di emozioni
spaccati dalla diffidenza di chi spera
Non si può credere al vento,
che quando meno te lo aspetti cambia direzione
Non si può credere al vento, eh…
Questo disco nasce da consapevolezze, artistiche e personali, che l’artista ha messo a fuoco e fatto sue e non a caso, l’album porta il suo nome: “Sei tracce, sei diversi quadri: Stati d’Animo e d’Accordo, Una formalità, Sono simpatico, Malamore, Serenata d’Oltreoceano, Quanto sei bella Lecce, sonosei storie differenti, in cui ho provato a dare forma e sostanza ai miei stati d’animo, cercando di metterli d’accordo col loro tumulto, cercando una spiegazione, un equilibrio, perché la scoperta di sé stessi passa necessariamente dal mettere in discussione sia le proprie convinzioni, che quelle degli altri. Ho cominciato a lavorarci due anni fa scrivendo molti pezzi, ma ho volutamente scelto di pubblicarne solo sei, per il momento, per non togliere il giusto respiro ad ognuno. Anche per queste canzoni, nessuna regola, ma solo piena libertà espressiva: a volte arrivano prima l’idea, le parole, oppure una melodia o tutto insieme. La conferma, però, la trovo sempre e comunque, al pianoforte”.
Antonio Maggio ha scritto nel nome, il destino di questo importante album M A G G I O, che decide di pubblicare, non a caso, in marzo. Questo è il tempo in cui ha inizio la primavera e quel risveglio che arriva dopo un lungo ed operoso inverno, il momento in cui condividere i nuovi germogli, la nuova musica…
Fatemi la barba questa sera
che non ho mai visto nascere una stella così bella
Videointervista ad Antonio Maggio
Speaker radiofonico, musicista e collaboratore di diverse testate nazionali e internazionali. Segue come inviato il Festival di Sanremo dal 1999 e l’Eurovision Song Contest dal 2014 oltre a numerose altre manifestazioni musicali. In vent’anni ha realizzato oltre 8.000 interviste con personaggi del mondo della musica, dello sport e dello spettacolo. Nel 2020 ha pubblicato il romanzo “La Festa di Don Martello” e nel 2022 “Galeotto fu il chinotto” e “Al primo colpo non cade la quercia”.