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Viola Valentino contro il suo staff: “Il brano per Sanremo c’era, ma non è stato mai presentato”

Viola Valentino si sfoga sui social dopo che il brano pensato per Sanremo 2026 non è mai stato inviato.

Viola Valentino torna al centro dell’attenzione, ma questa volta non per un nuovo singolo o per una partecipazione televisiva. Con un post amaro e diretto, la cantante ha puntato il dito contro il suo staff, accusandolo di non aver mai presentato il brano che lei aveva preparato per Sanremo 2026.

Il messaggio è lapidario:
“Sanremo, il brano c’era ma non è stato mai proposto, e non mi capacito di questo. Grazie a chi mi gestisce male!”

Un’affermazione che ha immediatamente acceso discussioni tra i fan e addetti ai lavori, sollevando interrogativi sulla gestione artistica di una delle voci più iconiche degli anni ’80.

La delusione di oggi risuona ancora di più se si pensa al rapporto storico tra Viola Valentino e il Festival di Sanremo, un legame fatto di momenti luminosi, occasioni mancate e ricordi intensi.

1982 – Il debutto con “Romantici”
Viola Valentino partecipa per la prima volta al Festival con “Romantici”, brano scritto da Guido Morra e Maurizio Fabrizio.
Il singolo ottiene un ottimo successo e segna il suo ingresso nella grande musica italiana.
A Radio Number One, anni dopo, la cantante ha raccontato:
«Non mi ricordo nulla perché ero terrorizzata. Il Festival crea un’emozione talmente grande che te la dimentichi… Ho sentito un grande amore da parte del pubblico».

1983 – Il ritorno con “Arriva arriva”
L’anno dopo torna in gara con “Arriva arriva”, scritta da Vincenzo Spampinato e Maurizio Fabrizio.
Il brano si classifica terzultimo, ma il pubblico la premia: tramite le schedine Totip, Viola risulta sesta. Un distacco che sottolinea quanto fosse amata nonostante la classifica ufficiale.

1986 – La grande occasione sfumata
Nel 1986 Viola è pronta a presentare “Amore stella”, un brano scritto appositamente per lei da Morra e Fabrizio.
Ma all’ultimo momento, per decisione dell’etichetta discografica, il pezzo viene affidato a Donatella Rettore.
Una ferita rimasta aperta negli anni, simbolo di un’epoca in cui le decisioni industriali spesso schiacciavano le scelte degli artisti.

Negli ultimi anni Viola Valentino è rimasta legatissima alla kermesse:

Il mancato invio del brano per il 2026 pesa quindi ancora di più: per Viola il Festival è casa, storia, identità.

Le sue parole accusano apertamente l’attuale team di lavoro.
Non si tratta solo di una mancata candidatura: è la sensazione, espressa chiaramente, di essere stata privata di un’opportunità. La storia professionale di Viola Valentino, fatta di successi, rinascite e partecipazioni televisive, merita ben altra attenzione. E i fan lo sanno: sotto il suo post, i messaggi di sostegno sono centinaia.

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