L’edizione 2022 di X Factor si è chiusa con la meritata vittoria dei Santi Francesi e, a pochi minuti dalla proclamazione, l’annuncio dell’apertura dei casting della prossima edizione ha riaperto la possibilità di rivedere in TV il talent di Sky.
Per tutta l’edizione si è respirata un’aria da ultimo giorno di scuola. Una sorta di atmosfera dimessa che ha fatto da filo conduttore a un’edizione comunque ricca di novità e che ha messo in risalto la capacità di Francesca Michielin anche in veste di conduttrice, la competenza musicale di Dargen D’Amico e la furbizia artistica di Rkomi. Unico sussulto per Ambra, invece, l’esibizione nell’ultima puntata sulle note di T’Appartengo, brano ritornato prepotentemente in classifica a quasi trent’anni dalla prima pubblicazione.
X Factor, c’è davvero bisogno di una nuova edizione?
Oggi abbiamo ancora bisogno di X Factor? La risposta sembra scontata… No. Discograficamente i progetti lanciati dal talent di Sky sono pressoché assenti da ogni tipo di classifica e questa condizione, che prosegue ormai da un lustro, non pare possa variare nonostante l’apprezzamento dei Santi Francesi i cui risultati del loro Ep non sono eccellenti.
Sembra davvero che dopo la mancata vittoria dei Maneskin, battuti a sorpresa da Lorenzo Licitra, per X Factor sia iniziata una fase di buio pesto che non ha mai accennato a invertire la rotta. Intendiamoci, qualche progetto interessante è stato presentato sul palco, ma i risultati discografici e live sono stati ben al di sotto di ogni aspettativa.
Senza scomodare il paragone con Amici, si può notare che al Festival di Sanremo 2023 ci saranno Ariete e Will, due artisti transitati a X Factor, ma che non hanno nemmeno avuto la possibilità di accedere ai live.
Qual è quindi il problema? Difficile individuare una sola criticità, soprattutto perché il talent di Sky è sparito dai palinsesti pressoché in tutto il mondo.
Probabilmente i ragazzi dopo l’esperienza televisiva, comunque fine a se stessa, non riescono più a fare quel bagno di umiltà necessario per proseguire (o intraprendere…) Una carriera e si aspettano palchi, scenografie e coreografie importanti, quando prima di salire alla ribalta di Sky al massimo avevano cantato alla Festa della Birra.
Artisti come Blind, Sierra, Luna Melis, Rita Bellanza, Samuel Storm, Nika Paris sembrava dovessero esplodere, invece di loro si sono perse le strade e anche al di fuori dei circuiti mainstream non c’è traccia di loro progetti artistici. Per non parlare dei vincitori Baltimora, Anastasio, Casadilego o Sofia Tornambene…
A parte i Maneskin, si fatica ricordare i nomi di 5 artisti che negli ultimi 5 anni hanno proposto progetti interessanti e a lungo termine.
Come detto la speranza è che i Santi Francesi, se ben consigliati, possano invertire una rotta pericolosa, altrimenti per quale motivo un artista dovrebbe iscriversi a X Factor? Solo per la visibilità di poche settimane? E poi?
Vero che il mondo della musica non regala certezza, ma da troppo tempo a questa parte l’unica certezza di chi partecipa al talent di Sky è che in pochissimi mesi sparirà senza lasciare nessuna traccia musicale.
Speaker radiofonico, musicista e collaboratore di diverse testate nazionali e internazionali. Segue come inviato il Festival di Sanremo dal 1999 e l’Eurovision Song Contest dal 2014 oltre a numerose altre manifestazioni musicali. In vent’anni ha realizzato oltre 8.000 interviste con personaggi del mondo della musica, dello sport e dello spettacolo. Nel 2020 ha pubblicato il romanzo “La Festa di Don Martello” e nel 2022 “Galeotto fu il chinotto” e “Al primo colpo non cade la quercia”.