In una società piena di incontri superficiali, spesso ciò che viene visto dall’esterno non corrisponde alla realtà, rendendoci tutti delle controfigure di noi stessi, quasi come se fossimo dei gonfiabili. Zo Vivaldi decide così – con il suo nuovo singolo “OK KO” – di accompagnarci in un viaggio indietro nel tempo, che ci riporta alle estati degli anni ’90.
Prodotta da Zo Vivaldi, Wism e UNBERTOPRIMO, “OK KO” è una canzone nostalgica dal sound chill e sognante ed è stata anticipata dal singolo “Voilà”, in cui l’artista ha rispettato la promessa di sconvolgere l’ascoltatore con la sua musica.
“A 24 anni mi sento colpevole di riversare i miei malesseri sulle persone che amo. Sono un veterano del caos, che nei momenti di lucidità – quando la rabbia non è al comando – vive con la stessa leggerezza che poteva provare un teenager nel 1998 ascoltando gli Sugar Ray seduto a bordo piscina”.
Nonostante il sound ci proietti su una spiaggia, sorseggiando una bevanda dissetante, il testo ci mostra tutta la fragilità di una generazione, i suoi dubbi e le incertezze. Di fatto, questa è ormai la cifra stilistica di Zo Vivaldi: la capacità di riuscire attraverso la musica a collocare l’ascoltatore in uno spazio tempo non definito, ma a farlo tornare con i piedi per terra grazie alla lucidità dei suoi testi.
Il cantautore ha inoltre deciso di fare una sorpresa ai suoi fan. Prossimamente sarà infatti disponibile in digitale e in edizione limitata autografata il vinile da 7 pollici con all’interno “OK KO” e “SPERO DI STAR MALE”.

Zo Vivaldi, il videoclip di “OK KO”
“OK KO” è accompagnato da un videoclip – realizzato grazie al sostegno di Italia Music Lab, con la regia di Enrico Abbattista -, in cui viene ripreso il dualismo di suoni e di liriche che contraddistingue Zo Vivaldi.
“Molte volte rimaniamo bloccati nell’idea che gli altri si sono fatti di noi per ciò che mostriamo sui social. Nel videoclip di OK KO ho vissuto una giornata tipo di Zo Vivaldi, che è a tutti gli effetti il mio gonfiabile. Picasso diceva: ‘rilascia al mondo la tua arte e mentre la gente è preoccupata a criticarla fanne di nuova’. Così, io lascio che la gente si faccia un’opinione di questo gonfiabile e nel frattempo sguscio via per creare qualcosa di nuovo”.

Classe 1998, negli ultimi 4 anni ha collaborato con diverse emittenti radiofoniche. Di notte recensisce musica, di giorno ne parla con gli artisti. Nostalgica ed empatica, scrive spesso nei giorni di pioggia. La musica? Un ricordo senza origine che ha ribaltato ogni prospettiva.
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