Il 19 novembre uscirà Discover, il primo album di cover di Zucchero. Un progetto in cui l’artista reinterpreta alcuni brani della tradizione italiana e altri internazionali fornendo un tocco originale che li rende perfettamente adatti alle sue corde (Qui la nostra videointervista).
Il progetto è stato presentato a Milano, alla presenza di Alessandro Massara, Presidente di Universal Music Italia.
“In una carriera lunga 40 anni un disco di cover è un passaggio importante. Avevamo programmato l’album ben prima del covid e il risultato è eccellente, fatto benissimo, suonato e curato nei minimi particolari.”

Zucchero Discover, le sue parole in conferenza stampa
Zucchero inizia parlando del contesto che ha portato alla creazione del nuovo album Discover.
“Poco prima del lockdown stavamo facendo le prove generali di un tour che ci avrebbe portati in giro per il mondo per un anno. Poi tutto si è sgretolato. Io ho sofferto, ma non mi sono lasciato schiacciare.
Dopo i primi mesi ho pensato che in qualche modo bisognava reagire. Non mi sono fermato. È uscito Doc Deluxe con 5 brani inediti, ma anche il singolo September con Sting. Poi quest’estate abbiamo organizzato un breve tour acustico.
Non mi dispiace stare a casa, ma ogni tanto mi sembra di invecchiare se ci sto troppo!”
Un disco che, quindi, ha preso forma da una rosa di pezzi piuttosto ampia.
“Sono partito da una rosa di 500 brani pensando ai brani che mi rappresentano e che ho suonato anche nei club. La scrematura è stata dolorosa e mi è dispiaciuto lasciare fuori pezzi davvero belli.
Nel disco si avvertono distintamente le mia due anime, quella afroamericana e la melodia italiana. Ci sono brani che volevo rivalutare come Fiore di Maggio, un pezzo di successo che aveva bisogno di una nuova luce. Di certo è stato più difficile scegliere brani in italiano che quelli in inglese.”
Ma come nasce l’idea di un album composto esclusivamente da cover inedite?
“Molti artisti lo hanno proposto all’apice della carriera. Tra questi mi vengono in mente Johnny Cash, David Bowie, Rod Stewart. Penso che l’album di cover possa essere parte integrante di una carriera lunga di un artista. È piacevole cimentarsi. E’ bello fare proprie le canzoni che hai amato. Qui ci sono le canzoni che avrei voluto scrivere io. In Italia non c’è questo trend.”
Il disco si apre con Amore adesso, un pezzo di Michael Stipe e Aaron Dessner e con Canta la vita di Bono, pezzi mai state pubblicate su disco dagli autori.
“Dopo aver ascoltato la mia versione, Michael Stipe mi ha scritto di essersi commosso. Ne sono stato felice.
Con Bono, invece, è un rapporto che si rinnova. Durante il lockdown ho ascoltato il brano su YouTube, registrato in casa. Ho apprezzato subito il testo e l’idea che fosse ispirato dei canti degli italiani sui balconi, ovvero il simbolo della nostra capacità di lottare in un momento difficile. Gli ho chiesto se potevo fare l’adattamento in italiano, mantenendo la forza del testo originale, che ho apprezzato perché analizza la situazione in maniera non patetica. Bono è sempre molto generoso. Lui ci tiene sempre a lavorare con me. Lui non mi molla fino a quando il progetto non è perfetto! Sa quello che posso dare.”
Tra i pezzi spicca il duetto virtuale con Fabrizio De Andrè sulle note di Ho Visto Nina Volare, brano che Sugar interpretò nel 2000 a Genova in occasione della serata tributo Faber Amico Fragile.
“Devo ringraziare Dori Ghezzi che anni fa mi segnalò il brano. I mondi musicali tra me e Fabrizio sono sempre distanti, ma in questo caso ho cercato di rendere mio il pezzo, con il massimo rispetto. Non è un duetto canonico. Ho sentito il bisogno in quel pezzo di sentire la voce di Fabrizio. Non è un duetto, quello di Fabrizio è un cameo. Lui porta un vento caldo necessario al tipo di brano.”
Altro pezzo la cui interpretazione è piuttosto sentita è Con Te Partirò, proposta in una versione più minimale in cui nella prima parte spicca un dialogo tra la chitarra, i fiati e altri elementi dell’orchestra.
“Sono legato a questa canzone. Lavoravo con Bocelli e dopo la sua vittoria a Sanremo 1994, lui venne da me a cena per lavorare al brano per il Festival successivo. All’inizio non era convinto di Con Te Partirò, ma alla fine l’ha portata all’Ariston e sappiamo com’è andata. Quella è una melodia italiana bellissima e ho sempre pensato a come l’avrei fatta io. Ho provato a trasformarla in una maniera più intima, più mia.”

Zucchero in tour nel 2022
Una nuova riflessione legata anche all’assenza di live, che per Sugar ripartiranno il prossimo anno.
“Questa situazione sta durando da troppo tempo. Non è stato facile anche per chi ha devuto gestire e organizzare i concerti. Il mio parere? Bisognerebbe vaccinarsi. In qualche modo dobbiamo far finire questa situazione. Quelli che lavorano con me si sono vaccinati. Io per la musica faccio questo e altro.”
Il prossimo anno Zucchero tornerà in tour, anche in Italia con 14 date all’Arena di Verona.
“Sarà un tour esattamente come diceva essere. Accanto a me ci sarà una band di 13 musicisti. Alcuni sono con me dall’inizio, altri da 15 anni. Loro conoscono tantissimi dei miei brani e grazie a loro potrei cambiare tutta la scaletta da una sera all’altra. Non vedo l’ora! Nei concerti ci saranno anche brani da Discover.”
Parole al miele per Mahmood e per Elisa.
“Fin dal suo primissimo Sanremo ho capito che Mahmood era un artista speciale. Nella sua musica ho visto il soul. Ha una padronanza spontanea nei vocalizzi e dei fraseggi unici. Ho fatto scegliere a lui la canzone tra una rosa di alcuni brani. E’ stato eccezionale.
Ho conosciuto Elisa, invece, poco prima che andasse a Sanremo. Me la mandò Caterina Caselli per lavorare a un brano in italiano, visto la mia capacità di far suonare le due lingue allo stesso modo. Ho scritto l’inciso mentre lei era a fare un giro al mare.
La sua vittoria a Sanremo, che ho visto dall’America insieme a Corrado Rustici, mi ha emozionato.”
Oltre all’uscita di Discover, Zucchero è pronto anche per l’esperienza di doppiatore. Il 23 dicembre uscirà Sing 2, in cui presterà la voce al leone Clay Calloway.
“Mi assomiglia. E’ burbero, buono e generoso come me. Io però non ho nessuna intenzione di ritirarmi.”
Foto di Daniele Barraco

Speaker radiofonico, musicista e collaboratore di diverse testate nazionali e internazionali. Segue come inviato il Festival di Sanremo dal 1999 e l’Eurovision Song Contest dal 2014 oltre a numerose altre manifestazioni musicali. In vent’anni ha realizzato oltre 8.000 interviste con personaggi del mondo della musica, dello sport e dello spettacolo. Nel 2020 ha pubblicato il romanzo “La Festa di Don Martello”, nel 2022 “Galeotto fu il chinotto” e “Al primo colpo non cade la quercia” e nel 2205 “Ride bene chi ride ultimo”
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