Testo e significato di Ullallà, brano con cui Occhi è in gara a Sanremo Giovani 2025, sognando l’Ariston…
“Ullallà” è un valzer che rompe le regole del cantautorato pop moderno. Il brano si apre come una presa diretta in un dimenticato bar di provincia, con un’intro recitata da cui si sviluppa il racconto della voglia di innamorarsi tipica dei vent’anni, parallelamente alla fatica di crescere e all’incertezza del futuro, attraverso immagini vivide e piccoli dettagli evocativi della vita di tutti i giorni.
“Ullallà è un brano che ti colpisce e ti sorprende, che ti fa sentire piccolo di fronte alle grandi domande della vita, ma al contempo capito nel profondo, nel semplice gesto di condividere un ballo, anche se incerto, con chi vive le nostre stesse paure quotidiane.”
– OCCHI (Andrea Occhipinti)
Occhi, testo e significato del brano “Ullallà”, in gara a Sanremo Giovani 2025
Non sparate sul pianista, gentili signori
Almeno oggi, per favore
Sto cercando di racimolare qualche soldo, per la mia bella
Voleva solamente un mazzo di fiori
Non chiedo altro, signori
Basta una monetina
Lo sai che la realtà è meglio di un film
Sicuramente meglio di un horror
Hanno un sacco di cose in comune
Soprattutto che ne esci morto
E voglio solo stare qui
Alla fine del girotondo
Risvegliarmi nel Rinascimento e
Disegnare io il cerchio di Giotto
Ora chiamami il 118
Che non riesco a respirare
Pare abbiano sostituito il buco nell’ozono
Con le graminacee
E guardaci che pena
Tra i pensionati di questo locale
Sono venuti tutti
Per vedere la partita della nazionale
Mi guarda solo la barista
Che potrebbe essere mia madre
Vuoi ballare, ullallà?
Io devo crescere, ullallà
Non so neanche l’amore come si fa
Vuoi insegnarmelo tu, tu, tu, che
Sei l’unica
Che fa fermare la musica
Se vuoi ballare, ullallà
Vuoi insegnarmelo tu?
Nei Promessi Sposi
Noi saremmo lazzaroni dentro i lazzaretti
Oppure a fare un colpo in banca
Insieme a Don Abbondio
E i quattro chierichetti
E sta vita la prendiamo a morsi
Fa niente se cadono i pezzi
Noi ci bruciamo la voce
Per sentirci meno persi
E arriva l’ora di chiusura
Ed ecco che ti vedo entrare
Ti sei fatta un’ora a piedi
Solo per riuscire a sentirmi suonare
E tu negli occhi hai una città
Che non si vuole addormentare
Hai l’aria di una che sa
Dove vuole andare a parare
Poi ti avvicini al pianoforte
Col tuo solito modo di fare
Vuoi ballare, ullallà?
Io devo crescere, ullallà
Non so neanche l’amore come si fa
Vuoi insegnarmelo tu, tu, tu, che
Sei l’unica
Che fa fermare la musica
Se vuoi ballare, ullallà
Vuoi insegnarmelo tu?
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