Achille Lauro non ha mai nascosto le proprie origini difficili. In una recente intervista al Corriere della Sera, l’artista ha raccontato senza filtri un percorso umano e artistico che parte molto lontano dai palchi affollati e dagli stadi che oggi è pronto a riempire. «Sono uscito dai bassifondi più bassi», dice, ripercorrendo un’adolescenza segnata da fughe, violenza e precarietà.
A soli quindici anni scappa di casa e va a vivere in una comune a Val Melaina, nella periferia nord di Roma, insieme al fratello maggiore. Un contesto duro, fatto di convivenze forzate, risse e sopravvivenza quotidiana. «La violenza, data e subita, era una costante», racconta. In quella realtà popolata da writer, artisti e ragazzi “scappati di casa”, Lauro impara a stare al mondo, a difendere il proprio spazio e a trasformare la realtà in racconto. Un’esperienza che segnerà profondamente anche la sua scrittura: «Le mie canzoni non nascono dall’invenzione, ma dalla vita vera».
La famiglia, le ferite e il perdono
Il rapporto con la famiglia è complesso e centrale nella sua narrazione. Nel brano Incoscienti giovani parla di un padre distante, una figura che con il tempo ha imparato a comprendere e perdonare. «Quando cresci capisci che la vita è difficile per tutti», spiega. Diverso il legame con la madre, descritta come una donna capace di accogliere chiunque, con una casa sempre aperta e “Natali affollatissimi”, spesso condivisi con ragazzi in affido.
Prima del successo arrivano anche gli anni più duri: notti passate a dormire in macchina, soldi finiti, alberghi a una stella. «Dicevo agli amici che andavo in hotel, ma dormivo in macchina», ricorda, senza vittimismo né nostalgia.
Amore, solitudine e libertà
Oggi Achille Lauro si dice single per scelta. Non per disillusione, ma per responsabilità. «Preferisco restare solo piuttosto che tradire», afferma. L’amore, per lui, è una forza potente ma pericolosa, capace di costruire quanto di distruggere. Ammette di aver chiuso una relazione importante “per colpa sua”, ma rifiuta il cinismo: oggi dice di saper amare anche senza una relazione, in una fase di libertà personale.
Una vita senza pause
Il successo ha portato con sé una vita estrema: fino a venti ore di lavoro al giorno, pochissimo sonno e continui spostamenti tra Milano, Roma, Los Angeles, New York e il Giappone. «Non esistono weekend, non esiste staccare», racconta. Per questo l’idea di avere ora un figlio gli sembra impossibile: «Sarebbe come buttarsi dal quinto piano senza paracadute».
Fede, arte e sogni futuri
Guardando indietro, Achille Lauro non indulge nell’autocelebrazione. Crede che nulla accada per caso e che ogni passaggio, anche il più doloroso, sia stato necessario. Il suo sogno nel cassetto resta sorprendente e simbolico: suonare a San Pietro. Un desiderio legato alla sua passione per l’arte, Michelangelo e figure spirituali controverse come Sant’Agostino.
Dai margini alla consacrazione, la storia di Achille Lauro è quella di una rinascita costruita attraverso il caos, dove fragilità e forza convivono senza filtri. Un percorso che continua a riflettersi nella sua musica, sempre più autobiografica e radicalmente sincera.

La redazione di iMusicFun è composta da professionisti della musica e della comunicazione, uniti da una vera passione per le 7 note… in tutte le sue forme. Seguiamo con cura e competenza artisti, eventi e tendenze, offrendo contenuti sempre aggiornati e approfonditi. La nostra missione è raccontare la musica con autenticità, entusiasmo e attenzione ai dettagli che fanno la differenza.
📢 Segui iMusicFun su Google News:
Clicca sulla stellina ✩ da app e mobile o alla voce “Segui”
🔔 Non perderti le ultime notizie dal mondo della musica italiana e internazionale con le notifiche in tempo reale dai nostri canali Telegram e WhatsApp.
