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Alfa incanta l’Unipol Forum di Assago: tra sogni, generazioni e un gesto che vale più di mille canzoni

Una grande festa gialla, piena di energia, emozione e gratitudine; così si potrebbe riassumere il concerto di Alfa all’Unipol Forum di Assago, ritorno live nei palazzetti, dopo la fortunata parentesi europea (da cui è nato il brano Europa Freestyle). Un evento che ha superato le aspettative, confermando ancora una volta la straordinaria capacità del giovane cantautore genovese di parlare a più generazioni e di creare un dialogo sincero, diretto e luminoso con il suo pubblico.

Già prima che si accendessero le luci del Forum, Alfa aveva dato prova della sua umanità e vicinanza ai fan. Alla vigilia del live, l’artista ha infatti sorpreso i ragazzi accampati fuori dal palazzetto – in attesa da ore per assicurarsi i posti migliori – portando loro pizze calde. Un gesto semplice ma potentissimo, che racconta molto più di mille parole.

Tra pigiami, risate e le sue canzoni in sottofondo, si è creata un’atmosfera di festa improvvisata, un piccolo anticipo di quella che sarebbe poi diventata una notte indimenticabile. “È stato un modo per dire grazie – ha raccontato Alfa sui social – perché senza di voi, tutto questo non avrebbe senso.”

Quando le luci si sono spente e le prime note hanno risuonato nell’arena, l’Unipol Forum si è trasformato in un mare giallo, il colore simbolo del mondo di Alfa. Nel pubblico, centinaia di bambini — spesso accompagnati dai genitori — cantavano ogni parola, saltavano, si emozionavano. Accanto a loro, ragazzi, coppie, famiglie intere: un mosaico umano che dimostra la trasversalità del suo linguaggio artistico.

La musica di Alfa riesce a toccare corde diverse: la leggerezza di un ventenne che sogna, l’ironia di chi cresce imparando a cadere, la dolce malinconia di chi sa che ogni emozione va vissuta fino in fondo. È questa la chiave del suo successo: un’autenticità generazionale che parla al cuore, senza barriere d’età.

Il concerto è stato un viaggio emozionale costruito con cura e passione. Brani come Bellissimissima, Cin Cin, 5 minuti e Il filo rosso hanno acceso il Forum in un coro unanime, mentre i momenti più intimi — Wanderlust! e Sogni tra i capelli — hanno regalato silenzi carichi di significato e sguardi lucidi di commozione.

Ma il momento più toccante è arrivato quando sul palco è salito Roberto Vecchioni. Il maestro, accolto da una standing ovation, ha duettato con Alfa in una versione intensa di Sogna Ragazzo Sogna. Due generazioni diverse, unite dallo stesso amore per la poesia e per la vita. Una delle immagini più potenti della serata, capace di raccontare meglio di qualsiasi parola il senso profondo del percorso di Alfa: un giovane artista che rispetta chi lo ha preceduto e che sogna, senza mai smettere di imparare.

A sorpresa, sul palco è comparso anche Amadeus, accolto dal boato del pubblico. Con la sua inconfondibile ironia, l’ex direttore artistico di Sanremo ha finto di annunciare Vai — uno dei brani più amati del repertorio di Alfa — come se fosse proprio sul palco dell’Ariston.

Un momento divertente e simbolico, quasi un passaggio di testimone tra chi ha portato nuova linfa al Festival e chi, come Alfa, rappresenta la nuova generazione del pop italiano, fatta di sincerità, colori e un’urgenza comunicativa rara nel panorama attuale.

Tra un brano e l’altro, Alfa ha più volte ringraziato il pubblico, ricordando i suoi inizi, le difficoltà, i sogni che sembravano troppo grandi. Emozionante il monologo dedicato alle donne vittime di femminicidio e il pensiero all’amica scomparsa, alla quale è ispirata la canzone 5 minuti.

Parole che hanno scatenato un applauso lunghissimo e qualche lacrima. È proprio questa umanità disarmante a rendere Alfa un artista unico: non un idolo lontano, ma un amico con cui crescere, condividere, sognare.

Il concerto si è chiuso con Bellissimissima, in un’esplosione di energia, luci e voci che cantavano all’unisono. Alfa, con le mani sul cuore, ha salutato i fan promettendo di non smettere mai di sognare.

E in quel momento, guardando i bambini sulle spalle dei genitori, i ragazzi abbracciati, gli adulti con il sorriso di chi ritrova un po’ di sé nei sogni di un ventenne, è stato chiaro che il fenomeno Alfa non è una semplice moda. È un movimento emotivo, una comunità colorata che crede ancora nella bellezza delle piccole cose, nella gentilezza e nella forza dei sogni.

All’Unipol Forum di Assago, Alfa ha dimostrato di essere molto più di un cantautore pop: è un narratore generazionale capace di unire, di far riflettere, di far sorridere. Il suo concerto è stato uno spettacolo ma anche una dichiarazione d’amore per la vita, per la musica e per quel pubblico che continua a credere con lui che, sì, “tutto è bellissimissimo”.

Prossima tappa l’8 novembre a Livorno.

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