Gli Anima Nera con il loro nuovo singolo “Cani Randagi” danno il via ad una profonda riflessione sull’umanità e l’empatia.
Gli Anima Nera nascono ufficialmente nel 2013, con l’obiettivo di mischiare poesia e musica e dare un taglio personale al proprio repertorio, interamente composto da inediti.
Ad un anno dall’ultima pubblicazione, la band esce con un brano ispirato dalle tragiche vicende di cronaca dell’estate 2023, in cui alcuni clochard sono stati vittime di violenze assurde e gratuite, questo brano si trasforma in una denuncia potente sul disagio umano e sociale.
“Cani Randagi” va oltre il mero racconto degli eventi, offrendo un’ analisi delle scelte di vita, libere o forzate, e del destino delle persone emarginate dalla società. Come cani randagi, queste persone sono abbandonate da tutti e considerate invisibili dalla maggior parte delle persone.
Il singolo porta alla luce una realtà spesso ignorata e sottolinea l’importanza di non voltare lo sguardo di fronte alle ingiustizie e al dolore degli altri esseri umani.
“Cani Randagi” non è solo una canzone, ma un messaggio di solidarietà e compassione per coloro che sono ai margini. Gli Anima Nera ci invitano a guardare oltre le apparenze e a tendere una mano a chi è meno fortunato di noi.
“La canzone è nata soprattutto per porsi la domanda di qual è la vera libertà, ci sono persone che per scelta decidono di vivere da clochard senza nulla ma felici…e noi che abbiamo tutto siamo costantemente tristi dentro e come delle bestie scegliamo la nostra rabbia verso persone che chiedono solo di poter vivere a modo loro senza pretese.”

Anteprima Video, “Cani Randagi”, nuovo singolo degli Anima Nera
“Per il video che accompagna il brano abbiamo scelto di raccontare la storia di un clochard che nel suo girovagare trova una chitarra e un foglio su cui scrive un testo, che il vento trasporta fino a noi lasciandolo cadere a terra. Una volta nelle nostre mani noi ne facciamo una canzone come metafora della continuità e della non indifferenza al mondo che ci circonda.”
Il Testo
Non c’è una strada che mi riporti a casa
L’orizzonte non è un limite alla mia vita randagia
Ho un vestito di carta, ho un vestito di carta
Sulla testa un cappello a forma di barca
Fino in fondo, fino in fondo
Nascondendosi negli angoli del mondo
Dio mio, mi hai lasciato qui
Disteso tra le spine
Fino in fondo, fino in fondo
Elemosino pietà dal mondo
Dio mio, mi hai lasciato qui
Mi rincorrono le mosche, gioco con i cani randagi
Litigando per gli avanzi di voi umani
Ho un vestito di carta, ho un vestito di carta
Sulla testa un cappello a forma di barca
Fino in fondo, fino in fondo
Nascondendosi negli angoli del mondo
Dio mio, mi hai lasciato qui
Disteso tra le spine
Fino in fondo, fino in fondo
Elemosino pietà dal mondo
Dio mio, mi hai lasciato qui
Ho un vestito di carta, un cappello a forma di barca
Dormo sotto le stelle e tutto questo mi basta

Speaker radiofonico, musicista e collaboratore di diverse testate nazionali e internazionali. Segue come inviato il Festival di Sanremo dal 1999 e l’Eurovision Song Contest dal 2014 oltre a numerose altre manifestazioni musicali. In vent’anni ha realizzato oltre 8.000 interviste con personaggi del mondo della musica, dello sport e dello spettacolo. Nel 2020 ha pubblicato il romanzo “La Festa di Don Martello”, nel 2022 “Galeotto fu il chinotto” e “Al primo colpo non cade la quercia” e nel 2205 “Ride bene chi ride ultimo”
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