Baby Gang, in carcere a Busto Arsizio dopo la revoca degli arresti domiciliari, ha scritto una lettera a Nicolò De Vitiis de Le Iene, chiedendo il suo intervento.
“Caro Nic, ho bisogno di te. Ti scrivo dalla mia cella, immerso nella penombra circondato da quattro mura fradice, dopo che qualche giorno fa sono stato riportato dentro per qualcosa di cui non riesco a capacitarmi. In cella fa freddo, molto freddo, anche se fuori è maggio. Non ho acqua calda e non dormo da giorni. Mi manca il respiro pure nell’ora d’aria. La prigione è un luogo a cui non ti abitui mai. Qua dentro ogni giorno è uguale ma ogni volta è diverso, queste stanze sono pervase da umidità e di disperazione. Spesso ti dimentichi persino chi sei e perchè ti trovi dove ti trovi. Ma io no, non dimentico. Per questo ho bisogno di te.
Ho bisogno che qualcuno mi aiuti ad riaccendere una luce su questa storia. Però prima di continuare devo farti una confessione. Sono colpevole. Colpevole di aver girato un videoclip per il mio nuovo singolo. Colpevole di aver chiesto e ottenuto tutte le autorizzazioni del caso e di averlo girato con un braccialetto elettronico alla caviglia. Colpevole di aver fatto delle foto di scena durante le riprese. Colpevole di aver lasciato gestire i miei account social al mio manager che quelle foto le ha pubblicate. Perchè se questo basta per essere sbattuto in galera non posso fare altro che confessare. Confesso la mia sfiducia nella giustizia. Confesso di non capire più un sistema che toglie la libertà per una banalità simile. Confesso di essere incredulo e incazzato. Vedi Niccolò, quando sento dire che il successo rende privilegiati mi viene da sorridere. Nel mio caso la notorietà ha scatenato attenzioni morbose e controlli (anche sui profili social) che non ci sarebbero stati nei confronti di una persona qualunque. Soprattutto mi sento ingannato, perchè prima mi hanno dato l’ok a girare quel video e poi mi hanno messo in carcere per averlo fatto pubblicare. Non lo trovi assurdo? Quale artista realizzerebbe un video musicale senza poterlo condividere con il pubblico?”
La revoca degli arresti domiciliari è legato alla lavorazione del videoclip del nuovo singolo tratto dall’album L’angelo del male. Baby Gang, munito di braccialetto elettronico, era stato autorizzato a presenziare, ma la pubblicazione sui social di alcune foto in cui l’artista appare mentre impugna una pistola con accanto della marijuana risulta, secondo i giudici, un’aggravante del pericolo concreto ed attuale di reiterazione di reato.

Speaker radiofonico, musicista e collaboratore di diverse testate nazionali e internazionali. Segue come inviato il Festival di Sanremo dal 1999 e l’Eurovision Song Contest dal 2014 oltre a numerose altre manifestazioni musicali. In vent’anni ha realizzato oltre 8.000 interviste con personaggi del mondo della musica, dello sport e dello spettacolo. Nel 2020 ha pubblicato il romanzo “La Festa di Don Martello” e nel 2022 “Galeotto fu il chinotto” e “Al primo colpo non cade la quercia”.
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