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Bresh, nel 2026 a Genova al Porto Antico per Mare Nostrum

Dopo aver portato il mare all’Unipol Forum di MILANO per la prima delle due date SOLD OUT del suo MEDITERRANEO TOUR, BRESH è pronto a tornare nella sua GENOVA, con MARE NOSTRUM, uno speciale appuntamento il 1° luglio 2026 al Porto Antico.

I biglietti saranno disponibili in prevendita My Live Nation dalle ore 11.00 di lunedì 10 novembre. 

General sale dalle ore 11.00 di martedì 11 novembre. Qui il link per l’acquisto dei biglietti.

Per info: www.livenation.it

RTL 102.5 è radio partner di Mare Nostrum.

Il Mediterraneo Tour è il primo tour nei palasport di Bresh. Dopo la data zero di Jesolo e l’appuntamento al Palazzo dello Sport di Roma, il tour è approdato a Milano con due date sold out (6 e 7 novembre) e arriverà a Bologna domenica 9 novembre con l’ultima tappa (biglietti disponibili in prevendita).

RTL 102.5 è radio partner del tour.

Bresh sale a bordo di una nave che non solca il mare, ma l’immaginazioneUn relitto sospeso tra sogno e memoria, appoggiato sul palco come un frammento di un tempo che non esiste più. È una nave destrutturata, viva, che respira e si piega sotto il peso dei ricordi. Tutto ciò che si vede è volutamente imperfetto, deformato, come visto attraverso gli occhi di chi sogna e non distingue più le proporzioni della realtà.

Dentro di essa, su diversi livelli, abitano i musicisti: figure che sembrano emergere dal legno, come anime rimaste intrappolate nella sua carcassa poetica.

Ed è così che Andrea Polidori (batteria), Michele Bargigia (tastiera/piano), Luca Ghiazzi (basso), Luca Di Blasi (chitarra), David Pecchioli (percussioni), Roberto Tiranti (corista), Jennifer Vargas (corista), Claudia Ginga (corista), Chicco Montisano (fiati), Giulio Tullio (fiati), Matteo Pontegavelli (fiati) accompagnano Bresh nel suo viaggio lungo circa 30 canzoni. La direzione artistica dello show è a cura di Shune e Dibla, insieme allo stesso Bresh.

Tutto lo spettacolo è un viaggio che parte da Genova, la città di Bresh, ma non quella reale: una Genova onirica, reinventata, vista attraverso lo sguardo di un bambino che si stupisce ancora di tutto. È la città del mare, ma anche dei sogni, dei ricordi e delle partenze. In questa visione, il palco si trasforma in un porto mentale, un luogo di approdo e di partenza allo stesso tempo, dove il pubblico viene trasportato nel flusso del vento, tra luci, suoni e immagini che si confondono con la memoria.

Le vele si gonfiano e si sgonfiano dolcemente, come sospinte da venti invisibili. Sono il respiro dello spettacolo, un battito che accompagna il viaggio del pubblico nei mondi interiori di BreshIl centro della nave è il punto di accesso dell’artista, un ponte levatoio che si apre come una ferita luminosa, da cui emerge per attraversare il confine tra la sua dimensione e quella del pubblico.

Sopra di lui, un’installazione di schermi taglia la scena e si inclina verso il pubblico: una finestra luminosa che permette di guardare attraverso il cuore della nave, verso altri mondi. È come se la realtà si incrinasse e, da quella frattura, si potessero intravedere le profondità del sogno. Sopra, un intreccio di vele e reti si muove lentamente, come tirato da mani di marinai invisibili, disegnando nell’aria un continuo movimento, un richiamo al mare e alla deriva.

Le luci, onnipresenti, abitano lo spazio: si infilano tra le travi, riflettono sulle superfici, generano ombre che sembrano raccontare storie. Ogni fascio di luce diventa materia, ogni ombra un frammento di narrazione.

È un percorso incantato, come se una sirena avesse richiamato tutti con il suo canto e avesse trascinato tutti con sé, lentamente, dentro il suo mondo. La voce di Bresh diventa la sua melodia: guida l’ascoltatore tra onde di luce e correnti di suono, fa perdere la rotta per poi ritrovarla in un luogo nuovo.

Così, la nave di Bresh è una creatura viva, fatta di legno, luce e vento. È una città che galleggia sul sogno, un vascello che trasporta emozioni più che persone. Con questo progetto, BLEARRED, a capo dello show, stage e scenic design, ha costruito un mondo che non esiste, ma che tutti possono riconoscere: quello in cui la realtà smette di essere solida e lascia spazio all’immaginazione, dove il mare è dentro di noi e il viaggio non finisce mai.

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