Califano anticipazioni Leo Gassmann

In attesa della messa in onda di “Califano”, ecco le anticipazioni del film interpretato da Leo Gassmann che veste i panni del protagonista. L’evento tv sarà trasmesso in prima serata su Rai Uno il prossimo 11 febbraio.

La storia umana e artistica di Franco Califano, nel periodo che va dalla Dolce Vita alla metà degli anni ‘80, in un progetto che cerca di raccontare sia l’uomo che l’artista, ponendoli sullo stesso piano, in un dialogo costante tra loro.

Leo Gassmann è entrato nella parte senza diventarne l’imitatore, ma incarnando le sue due anime contrapposte: quella del ragazzo di strada “affamato di vita” e quella malinconica di chi portava con sé i graffi di un’infanzia vissuta tra collegi e affetti perduti.

Studiandone i gesti e i modi ma soprattutto “ascoltandolo”, Gassman si è avvicinato a Califano con delicatezza, dandogli vita e voce per raccontarne i successi, ma anche le fragilità e il bisogno di chiudersi in se stesso, quel “se scrive libertà ma se legge solitudine” che ha caratterizzato la sua intera esistenza.

Califano, le anticipazioni del film tv con Leo Gassmann

La storia parte da Roma, nel 1984. Al Teatro Parioli, mille spettatori attendono che salga sul palco il Maestro, il Poeta, il Saltimbanco, il Califfo. Franco è nel camerino in attesa di quello che lui immagina sarà la serata più importante della sua vita: d’ora in avanti basta bravate, sarà il miglior Califano possibile. Di lì a poco però, sei uomini in divisa faranno irruzione nel camerino, gli metteranno le manette ai polsi e lo porteranno via facendolo sfilare davanti al suo pubblico basito.

Si va poi indietro negli anni: Roma, 1961. Franco ha 22 anni, vive a Roma con la madre e il fratello, è orfano di padre, scrive poesie e sogna la Dolce Vita. Conosce Antonello Mazzeo, amico che gli resterà fedele per tutta la vita, e Rita suo primo amore, con la quale si sposerà e avrà la sua unica figlia. Ma a Califano la quotidianità ordinaria va troppo stretta e nel 1963 abbandona tutto e tutti trasferendosi a Milano, ospite di Edoardo Vianello. Qui inizia a scrivere canzoni, a frequentare più di una donna, a consumare droga e a fare amicizie importanti, come quelle con Gianni Minà e Ornella Vanoni. Iniziano allora i primi successi come autore e scout, ma l’uso della cocaina nel 1968, al culmine di una depressione, lo costringerà a trascorrere qualche mese in una clinica per disintossicarsi.

Il Califfo però è determinato, ambizioso e ricomincia da zero: torna a scrivere brani di successo come “Minuetto” interpretato da Mia Martini; con Edoardo Vianello fonda la Apollo Records; scommette sui “Ricchi e Poveri” e li porta a Sanremo; vive una storia d’amore con Mita Medici. Eppure, anche questo momento di successi e apparentemente felice non è destinato a durare: ben presto Califano torna a sentirsi in gabbia, si allontana dalla Medici e viene nuovamente arrestato per droga.

Il carcere è per lui un colpo di grazia, ma anche un’occasione di rinascita. Franco riesce ad ottenere gli arresti domiciliari e, grazie all’aiuto del grande amico Mazzeo, torna a scrivere ed incide l’album “Impronte Digitali”, la sua più grande eredità, il suo grande riscatto. Il film si chiude con un suo storico concerto organizzato al Teatro Parioli di Roma, una volta tornato in libertà.

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