Camila Cabello Apple Music

Camila Cabello ha raggiunto Zane Lowe su New Music Daily su Apple Music per parlare del suo nuovo singolo “I LUV IT“. I due hanno parlato di come sia riuscita a convincere Playboi Carti a collaborare con lei, partendo da un DM su Instagram.

Una chiacchierata a 360 gradi anche su cosa ci si può aspettare da lei in futuro, ma anche delle esperienze che vuole lasciarsi alle spalle.

Camila Cabello racconta ad Apple Music il nuovo singolo “I Luv IT”

“Anch’io amo questa canzone, perché mi sento come se mi fossi data la libertà, dal punto di vista della scrittura, di essere come… Non so, stavo ascoltando un sacco di rap old school e mi sono detta: “Oh, non ho mai giocato con la ripetizione in questo modo prima d’ora”. Molte delle mie canzoni hip hop preferite del 2000 sono “call and response” o ripetizioni. Prima, credo di aver fatto un po’ di pressione su me stessa, dicendomi che per essere un autore di canzoni, un cantautore, devono esserci necessariamente molti lyrics.

Quello che state ascoltando è una sorta di versione non diluita del mio processo creativo attuale. Nonostante io adori lavorare con co-autori e penso che sia molto divertente, questa volta ho pensato che il tipo di progetti che voglio realizzare funziona solo quando non ci sono altri co-autori, e quando sono solo io a lavorarci e a concentrarmi su di me, a concentrare su di me la parte di scrittura, la parte di composizione delle canzoni, e a lavorare ogni giorno per espandere i miei riferimenti e scrivere testi e ide. Ho realizzato questo album con Guincho, che per me ha una prospettiva così fresca sulla musica pop. Sapevo di volerlo fare con un produttore di questo tipo.

Così l’ho contattato e ho subito pensato: “Oh, mi capisce”. Ho fatto un remix di una canzone molto veloce, ero solo io al microfono, ho fatto un freestyle, l’ho modificato, e poi l’abbiamo pubblicato e lui ha detto: “È la cosa che hai fatto, che preferisco in assoluto. Traspare la persona con cui sto parlando”. E io ho pensato: “Questa è una persona che non sta cercando di andare sul sicuro con la rete di sicurezza di altri co-autori e altro. Vuole che sia crudo e solo mio, ed è questo che lo entusiasma”.

E poi mi mandava beat e altri spunti, e molto del materiale su cui gravitavo era quello su cui aveva lavorato con Jasper Harris. Quindi eravamo davvero solo noi tre a fare musica. Mi hanno fatto crescere moltissimo come artista e come autrice, mettendomi costantemente alla prova e facendomi scoprire nuove cose e nuovi riferimenti. Credo di aver raggiunto l’età in cui, nonostante il disco possa fallire o avere successo, è importante per me che rappresenti me stessa.”

Spiega Camila Cabello a Zane Lowe su New Music Daily su Apple Music.

Playboi Carti? Gli ho scritto nei DM. Beh, credo che innanzitutto la mia mentalità, durante tutto questo processo, sia stata,  che le bocche chiuse non vengono sfamate.  Lui è misterioso o non so… E ho pensato: “Sai che c’è? Gli scriverò su DM”!

Gli ho detto: “Ehi, farfalla”. E lui ha detto “CC” e io ho risposto “Carti”.  È stato davvero carino.

È stato molto genuino. Poi abbiamo parlato di Miami, perché lui passa molto tempo lì e ad Atlanta, e sì, abbiamo iniziato a parlare e credo che gli sia piaciuto molto il tipo di materiale visivo a cui mi stavo dedicando. Gli ho detto: “Ehi, passa da me. Usciamo insieme. Lascia che ti suoni un po’ di musica”. Gli ho fatto ascoltare questa canzone, perché credo che io, Pablo e Jasper pensavamo che sarebbe stato così forte fallo collaborare in questa canzone e pensavamo sinceramente che gli sarebbe piaciuta, e così è stato. Abbiamo modi simili di lavorare, e per me il processo di scrittura è una specie di freestyle, parto da lì. Ma sì, è entrato nella cabina di registrazione ed eravamo così eccitati, abbiamo bevuto Don Julio, ed è stato semplicemente fantastico.

Qualche spoiler anche sul nuovo album.

“Sono sempre stata un’artista basata sulle canzoni. L’altro giorno ho sentito Charli dire che l’arte è più importante dei brani. Io ho sempre avuto la mentalità opposta. Ho sempre pensato che tutto fosse incentrato sulla canzone. Per me era tutto. Era isolata dal nome o da chi l’aveva fatto o da qualsiasi altra cosa, si trattava solo di come suonava questo pezzo di musica di quattro minuti, o quello che è, di tre minuti.

E credo che sia perché ho iniziato a immergermi in maniera più approfondita nei corpi di lavoro e negli artisti. Adoro il modo in cui Lana o Carti creano un intero mondo, e questo rende la musica molto più ricca. Credo di aver tentato di farlo in passato, ma di non averne mai colto appieno il senso. Ho imparato molto da Pablo e Jasper e questa volta ho studiato davvero il personaggio, il mondo, i motivi, il colore rosa baby, il lucidalabbra, il…il tratto da “cattivo”, o iperfemminile, quello è stato l’inizio.”

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