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Carmen Consoli, a Milano l’universo dei sui mondi in una notte tra arte e memoria

Carmen Consoli

Non è stato un semplice ritorno a Milano per Carmen Consoli presso il Teatro Arcimboldi con un altro progetto d’autore che va ad arricchire la sua carriera. L’artista siciliana ha deliziato il pubblico, portandolo nei suoi mondi fatti di emozioni, tanta intensità e viaggi nei ricordi.

La serata è stata aperta dalla talentuosa artista Francamente, che con la sua chitarra molto intima ha proposto una serie di brani: “Fucina”, “Zagara” e il nuovo singolo “Telephone Tang” in versione acustica, confermando le sue qualità viste su X Factor 2024. Alle 21.30 compare il volto della Cantantessa su un monitor d’acqua: con la sua voce delicata annuncia l’inizio del viaggio. Poco dopo, appare sul palco con un abito quasi ancestrale, accompagnata dalla sua band e dalla sua inseparabile chitarra.

Il mondo della Sicilia con “Amuri Luci”

Nella prima parte del concerto, Carmen porta il pubblico in terra di Sicilia, proponendo le tracce del nuovo album e spaziano tra “Amuri Luci”, brano omaggio a Giovanni Impastato, che porta avanti la memoria del fratello dell’indimenticato attivista politico Peppino Impastato. Molto suggestivo il passaggio alla canzone “La Terra di Hamdis”, nella quale compare sui monitor l’artista milanese Mahmood, creando un connubio di voci dove spicca la forza quieta di Carmen e l’eco contemporaneo di Alessandro.

Intenso anche il momento del brano “Parru cu tia“, nel quale si palesa l’immagine di Lorenzo Jovanotti: un contributo dell’artista toscano per dare un messaggio di resistenza contro i soprusi, ripescando nel testo di Ignazio Buttitta. In questo mondo di ricerca delle radici della Sicilia, nella sua storia, nelle tradizioni e nei linguaggi, si intrecciano sonorità con influssi arabi, latini e greci. Carmen Consoli, con la sua band, costruisce una Sicilia polifonica, esaltata dalle percussioni, dai fiati e dal contrabbasso. Il pubblico è incantato da questa opera siciliana. Alle 22.00 finisce il primo viaggio, ma i suoni si sono diffusi nell’atmosfera con i profumi dei limoni e delle arance siciliane. C’è voglia di riassaporarli.

Il mondo con Carlo durante il Covid

Dopo circa 15 minuti, Carmen torna sul palco e saluta il pubblico con affetto dicendo: “Com’è andata con il siciliano? Sono felice di essere di nuovo qui. Grazie per aver scelto di passare questa serata con noi”. Dopo alcuni brani, Carmen racconta la canzone “Imparare dagli alberi a camminare”: “L’ho composta quando il mondo era paralizzato e sull’asfalto crescevano le piantine. Chissà perché, per descrivere la situazione surreale che stavamo vivendo, mi sono ispirata alla vicenda del segnale Wow, scoperto dagli scienziati negli anni ’80; un segnale proveniente da qualche parte del sistema solare. In quel periodo dormivo con il mio bambino, Carlo, che spesso la notte si muoveva e tirava calci, sembrava che stesse combattendo contro i mostri. Gli mancavano gli amici, la vita normale e persino la scuola. Mentre lui dormiva, io immaginavo come sarebbe stato un arrivo imminente degli alieni sul nostro pianeta: cordiali o spietati invasori”.

Il mondo nascosto e intimo di Carmen

“Ci sono canzoni che ho scritto quando avevo più dell’età di mio figlio, che mi è capitato di suonare meno nel corso dei 30 anni di carriera, alcune addirittura mai. Forse stavo aspettando il momento giusto per tirarle fuori”, ha raccontato l’artista, proseguendo con brani del passato come “Stonato” e “Sulla mia pelle”.

Il finale è pura magia con i brani cult della musica italiana: “L’ultimo bacio”, “Parole di burro”, “In bianco e nero”, eseguiti magistralmente da Carmen, accompagnata dalla sua chitarra vibrante e dalla sua voce sempre perfettamente intonata. Mai una sbavatura. Il finale è dirompente con “Amore di plastica”, eseguita con la band. Prima della ciliegina sulla torta con il brano storico “A finestra”, Carmen ringrazia il suo amico e collaboratore Massimo Roccaforte, sempre presente nella produzione dei suoi brani.

Il saluto a Milano
Cala il sipario tra gli applausi scroscianti del pubblico; Carmen saluta calorosamente il Teatro Arcimboldi insieme alla sua band. Nel post live la Cantantessa dedica oltre un’ora al firma copie con fan e appassionati della sua musica. A notte fonda saluta affettuosamente i fan irriducibili e infreddoliti presenti fuori dal teatro per un saluto. Il cuore e il calore di Carmen fanno superare ogni cosa.

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