Caterina Caselli, icona della musica italiana e storica talent scout, torna a raccontarsi in una lunga e intensa intervista a Vanity Fair. A quasi 80 anni, l’ex “Casco d’oro” ripercorre la sua vita tra palco, successi, sacrifici, scoperte musicali e profondi dolori personali, offrendo un ritratto di sé autentico e disarmante.

Dagli esordi ai primi successi: la nascita di una star

Caterina Caselli rievoca l’infanzia nel Modenese, in una casa condivisa con altre famiglie di contadini, una realtà semplice ma ricca di umanità. La madre, severa e concreta, non vedeva di buon occhio l’idea che la figlia cantasse, ma fu proprio il desiderio di dimostrarle di potercela fare a dare a Caterina la determinazione che l’ha sempre contraddistinta.

Il successo arriva improvviso dopo Sanremo con Nessuno mi può giudicare: un’esplosione mediatica che cambia per sempre la sua vita. Ma, nonostante la popolarità e i brani iconici, Caterina decide presto di allontanarsi dalle scene per dedicarsi alla famiglia: «Quando sono diventata mamma non riuscivo più a girare l’Italia. Volevo stare a casa».

La trasformazione: da cantante a grande scopritrice di talenti

Lontana dai riflettori, Caterina trova la sua dimensione ideale nel dietro le quinte. «Sono un’emotiva: stare dietro al palco mi faceva sentire parte della musica senza esserne il volto», racconta. È così che nasce la sua carriera di produttrice e talent scout, ruolo che la consacra come una delle figure più influenti dell’industria discografica italiana.

Con la Sugar, la casa discografica fondata con il marito Piero Sugar, scopre e sostiene artisti del calibro di Andrea Bocelli, Elisa, Negramaro e molti altri. «Il talento è timido. Va riconosciuto con delicatezza e poi sostenuto: l’ispirazione da sola non basta», spiega.

Il ricordo del marito Piero Sugar: “La sua assenza mi fa compagnia”

Nell’intervista non manca il lato più intimo della sua storia. Caselli ricorda con commozione il marito Piero, scomparso nel 2022, compagno di vita e di lavoro per 52 anni. «Mi manca moltissimo. Mi manca il confronto. La sua assenza mi fa compagnia».

Una storia d’amore solida, nata in casa discografica e cresciuta tra musica, progetti e una profonda intesa umana.

La malattia e la resilienza: “Ho accettato il tumore, bisogna conviverci”

Caterina Caselli svela anche di aver affrontato un tumore negli ultimi anni. Una prova dolorosa, ma affrontata con lucidità e coraggio: «Mi sono affidata ai medici e ho accettato la malattia. Fa riflettere sul tempo che rimane: alcune cose perdono importanza, le delusioni bruciano meno».

Oggi guarda alla vita con una nuova consapevolezza: più centrata sulle relazioni, sulla serenità e sulla speranza.

Il presente e il futuro: amicizie, cinema e la forza della speranza

Accanto alla famiglia e al lavoro, un ruolo essenziale nella sua vita lo hanno le amicizie: Maria Morricone, Ludovica Ripa di Meana, Gigliola Cinquetti. Non gioca più a tennis, ma ama camminare, andare al cinema e lasciarsi conquistare da film come Il diario di Bridget Jones o Quasi amici.

E non teme l’età che avanza: «Non ho paura della morte, fa parte dell’esistenza. Temo solo la sofferenza».

A pochi mesi dagli 80 anni, resta una donna energica, luminosa, innamorata della musica e della vita: «Bisogna abbracciare la speranza».

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