Antonio Ricci attacca Claudio Baglioni e nella scorsa puntata di Striscia la Notizia si fa nuovamente riferimento ai presunti plagi del cantautore romano.
Claudio Baglioni, secondo quanto riportato da Antonio Casanova, avrebbe preso tre versi di tre autori diversi (Salvatore Quasimodo, Marguerite Yourcenar e Alfred Tennyson) mettendoli uno in fila all’altro per comporre un’intera strofa di una sua canzone.
Quasimodo: Ma come è sempre tardi per amare
Yourcenar: L’amore è un castigo. Veniamo puniti per non essere riusciti a rimanere soli
Tennyson: È meglio aver amato e perso, che non aver amato mai
Nel brano Mai più come te il verso è: “E com’è sempre tardi per amare, l’amore è la pena da scontare per non volere stare soli e meglio è amare e perdere che vincere e non amare mai.”
Secondo Striscia la Notizia i versi incriminati sarebbero un centinaio.
“Baglioni può scatenare contro di noi tutti i suoi uffici stampa, le sue tifoserie, le cricche di amichetti, ma non riuscirà a giustificare una concezione predatoria della cultura che io aborro. Il saccheggio può anche essere una forma di arte, ma non in un modo così sfacciato. Grazie a De André che citava le fonti, io e quelli della mia generazione abbiamo potuto conoscere ed apprezzare Brassens, Cohen, Lee Masters, Villon, Kavafis, Mutis. Faccio un esempio: se Baglioni avesse dichiarato che la canzone “Il Pivot” era fortemente “ispirata” a Dennis Trudell, molti avrebbero potuto interessarsi al poeta americano da noi praticamente sconosciuto.”
Spiega Antonio Ricci che prosegue.
“Fare cultura è condividere, discutere. I libri si criticano, non si fanno sequestrare con azioni intimidatorie e proterve. Non stupiamoci se poi l’Italia perde posti nella classifica mondiale della libertà di stampa. Pretendere di censurare la satira è un atto ignobile e che venga fatto da un personaggio che si definisce “democratico” è un altro dei paradossi di questo nostro Paese: tutto quello che è scritto nel libro è vero e verificato. Un consiglio al Passerotto: ammetti e fatti una bella risata. I tuoi fan ti amerebbero ancora di più.”
Speaker radiofonico, musicista e collaboratore di diverse testate nazionali e internazionali. Segue come inviato il Festival di Sanremo dal 1999 e l’Eurovision Song Contest dal 2014 oltre a numerose altre manifestazioni musicali. In vent’anni ha realizzato oltre 8.000 interviste con personaggi del mondo della musica, dello sport e dello spettacolo. Nel 2020 ha pubblicato il romanzo “La Festa di Don Martello” e nel 2022 “Galeotto fu il chinotto” e “Al primo colpo non cade la quercia”.