Claudio Baglioni ha aperto il suo GrandTour – La Vita è adesso con un debutto speciale a Lampedusa, isola simbolo che definisce “luogo elettivo per me, il luogo del cuore”. Il cantautore, che ha annunciato il ritiro dalle scene per il 2026, ha scelto di iniziare questo percorso celebrativo dei 40 anni del suo album più iconico, La Vita è adesso, con un concerto straordinario allo stadio Comunale dell’isola, seguito da decine di migliaia di fan.
«Cominciare da Lampedusa era quasi un obbligo morale. Mi sono commosso in due-tre momenti, in particolare su Avrai, forse pensando al mio nipotino. Invecchiando si peggiora. È stato il concerto più difficile della mia vita. Qui e Roma sono i due posti che mi emozionano di più, sono casa, e a casa non puoi fare il divo», ha spiegato Baglioni, visibilmente emozionato sul palco, come riportato dall’Ansa. Il live, durato tre ore e mezza, ha visto l’esecuzione completa dei 10 brani dell’album, preceduti da quattro pezzi che raccontano il lato più intimo dell’artista, e concluso con altri 15 brani più tre medley tratti da varie epoche della sua carriera.
L’evento segna anche un ritorno simbolico al passato: Lampedusa era stata protagonista del progetto O’ Scià, iniziativa di sensibilizzazione sull’immigrazione clandestina che Baglioni aveva promosso per 10 anni. «O Scià è un capitolo chiuso ormai. Nasceva dal disagio di sapere che accanto a questi luoghi incantevoli, si consumano storie tragiche. Gli artisti – ha aggiunto con amarezza – servono a poco, tranne che a mettere la loro notorietà al servizio di qualche causa. E per 10 anni siamo riusciti a parlare di qualcosa di cui non parlava nessuno, ma alla fine mi sentii sconfitto», ha confessato, riconoscendo però l’importanza della musica come mezzo per veicolare messaggi positivi.
«La pace è un sogno che non bisogna mai smettere di sognare perché è l’unico modo di evitare che il mondo precipiti nell’incubo.»
Il GrandTour continuerà nell’estate 2026 con 40 date all’aperto e altri eventi unici nel 2027, tra cui concerti in alcuni stadi italiani, con la probabile chiusura a Roma. Venezia sarà la tappa inaugurale il 29 giugno, con la prima assoluta in Piazza San Marco. Baglioni promette uno spettacolo curato nei dettagli, ma sempre vissuto con emozione e semplicità: «Qui e Roma sono i due posti che mi emozionano di più, sono casa, e a casa non puoi fare il divo». Qui il calendario completo e Qui il link per l’acquisto dei biglietti.
Nonostante le polemiche sugli 800 mila euro di fondi comunali destinati all’evento, Baglioni ha precisato che la metà dei finanziamenti è rimasta sull’isola, supportando strutture e attività locali. «Gli artisti, me compreso, sono sul palco a titolo di amicizia», ha sottolineato.
Il tour all’aperto rappresenta per Baglioni anche una nuova modalità di vivere la musica: «Voglio godermela e fare un viaggio da raccontare per immagini. Era tanto che non facevo un tour all’aperto, lo consideravo distraente, ma ora voglio annusare e imparare dai luoghi che visito».

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