Il 10 maggio 2025 Davide Van De Sfroos compie 60 anni. Sessant’anni di vita e oltre trenta di carriera per un artista che ha riscritto le regole della canzone italiana, mescolando dialetto, poesia, ironia e racconto. Nato Davide Bernasconi a Monza nel 1965, cresciuto sul Lago di Como, è diventato la voce dell’anima rurale e autentica dell’Italia.
Nel corso della sua carriera, Van De Sfroos ha trasformato storie minime e geograficamente circoscritte in epopee universali, riuscendo a parlare dell’Italia che spesso non compare nei riflettori, ma che vive, ama, soffre e resiste. Ha dato voce a pescatori, baristi, vecchi solitari, adolescenti inquieti e viandanti del tempo. E lo ha fatto in dialetto laghée, linguaggio musicale e identitario insieme, rompendo le barriere tra folk, rock, canzone d’autore e teatro civile.
Con oltre dieci album, un’apparizione al Festival di Sanremo nel 2011 con Yanez e centinaia di concerti, è diventato un punto di riferimento per chi cerca nella musica radici, autenticità e storie vere.
Davide Van De Sfroos, il cantastorie del lago, compie 60 anni
Per celebrare i suoi 60 anni, ecco una playlist di 10 brani essenziali per raccontare il suo universo.
- Yanez
Il suo brano più celebre, portato a Sanremo nel 2010. Un viaggio in equilibrio tra avventura esistenziale e malinconia lacustre, con echi salgariani e una melodia irresistibile. - El Carnevaal de Schignan
Una vera e propria ballata epica, grottesca e teatrale che racconta il carnevale di Schignano, tra maschere, riti arcaici e spirito pagano. Una canzone-manifesto del suo immaginario. - La Curiera
Un viaggio in autobus che diventa viaggio nel tempo, nella memoria, nelle vite altrui. Un capolavoro di realismo magico in salsa comasca. - Pulenta e galena fregia
Il titolo dice già tutto: è il simbolo della sua poetica “bassa” e sublime. Racconta la durezza e la dignità del vivere rurale, tra polenta e gallina. - Ninna nanna del contrabbandiere
Una dolce e struggente ninna nanna che racconta una figura mitica e borderline delle terre di confine: il contrabbandiere. Umano, fragile, romantico. - Akuaduulza
Un inno d’amore al lago di Como, alla sua bellezza malinconica e misteriosa. Il titolo è l’antico nome del Lario. - Il duello
Canzone intensa, cinematografica, costruita come un western poetico. Due uomini, un lago, una pistola: metafora della vita e della memoria. - Grand Hotel
Un brano ironico e amaro sulla modernità che avanza, tra turisti e cemento, e l’identità che si sfalda. Come una cartolina stropicciata del presente. - Ventanas
Tra i suoi brani più poetici, racconta vite viste dalle finestre. Ogni strofa è una storia a sé, un pezzo di umanità colta con sguardo partecipe. - Lo sciamano
Un personaggio ai margini che diventa portatore di verità. Visionario, quasi dylaniano, con chitarre ipnotiche e testi simbolici.
A 60 anni, Van De Sfroos è un vero e proprio punto di riferimento culturale per chi vuole riscoprire l’Italia profonda. La sua voce roca, la chitarra sempre fedele e il cuore sul palco restano la sua firma.
In un’epoca di apparenze, lui ha scelto l’essenza. E per questo, Davide Van De Sfroos è molto più che un cantautore: è un cantastorie del presente con radici nel passato e sguardo nel futuro.

Speaker radiofonico, musicista e collaboratore di diverse testate nazionali e internazionali. Segue come inviato il Festival di Sanremo dal 1999 e l’Eurovision Song Contest dal 2014 oltre a numerose altre manifestazioni musicali. In vent’anni ha realizzato oltre 8.000 interviste con personaggi del mondo della musica, dello sport e dello spettacolo. Nel 2020 ha pubblicato il romanzo “La Festa di Don Martello” e nel 2022 “Galeotto fu il chinotto” e “Al primo colpo non cade la quercia”.
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