Non un semplice concerto, ma un’esperienza: i Duran Duran agli I-Days Milano 2025 dimostrano che la nostalgia può convivere con il futuro.

“Buonasera Milano!” urla Simon Le Bon poco dopo le 21.10, mentre sul maxischermo una navicella spaziale si dirige verso la Terra e i Duran Duran “atterrano” letteralmente sul palco dell’Ippodromo Snai San Siro. L’ultima data italiana del loro tour è un bagno di folla e memoria: 20mila spettatori per una celebrazione in musica che tocca tutte le epoche della band britannica.

Oltre quarant’anni dopo il debutto, i Duran Duran dimostrano di essere più che un fenomeno revival: sono la dimostrazione vivente che il pop anni ’80, quando suonato da chi l’ha creato, può ancora sembrare una promessa del futuro. E questa promessa, ieri sera, ha avuto forma, ritmo e cuore.

Lo show si apre con l’ipnotica “Velvet Newton”, seguita a ruota da “Wild Boys” e “Hungry Like the Wolf”, accolta da un’ovazione. Simon Le Bon scherza in italiano – “Come stai?” – e si prende gioco della sua maglietta (“non vi piace, eh?”), mentre sul palco si alternano giacche bianche eleganti, chitarre ruggenti e visual da brividi: un lupo a fauci spalancate per “Hungry”, vampiri e mummie su “Friends of Mine”, zombie per “Wild Boys”.

Con “A View to a Kill” e “Notorious” emerge tutto il legame tra i Duran Duran e l’immaginario cinematografico. Simon cita “Bond, James Bond”, indossa gli occhiali da sole e introduce Nick Rhodes con l’aplomb di un presentatore teatrale. Il groove funky di “Nite Runner/All She Wants Is” si alterna al pop gotico di “Evil Woman” e “Super Lonely Freak”, tratte dal più recente “Danse Macabre”.

C’è spazio anche per un momento di riflessione. Prima di “Come Undone”, Le Bon si prende un istante per dedicare il brano a chi sta soffrendo in Medio Oriente e in Ucraina, ricordando l’importanza di vivere in pace. Poi torna la musica, potente e toccante, con “Ordinary World”, “Careless Memories” e “Sunrise”.

Nel finale arrivano i grandi classici, tra cui la trascinante “Save a Prayer”, introdotta con un invito ad accendere le torce: “Portiamo gli I-Days nella Via Lattea!”. È il momento più emozionante della serata, anche perché – annuncia Le Bon – “questa è l’ultima data italiana del tour”.

Ma la vera sorpresa è per John Taylor: è il suo compleanno e la band gli porta una torta sul palco, seguita da un festeggiamento improvvisato e cantato da tutta la folla. Lo show si chiude alle 23.07 in un’esplosione di cori, sorrisi e gratitudine.

Duran Duran agli I-Days Milano 2025, la scaletta

  1. Velvet Newton
  2. Wild Boys
  3. Hungry Like the Wolf
  4. A View to a Kill
  5. Invisible
  6. Notorious
  7. Nite Runner / All She Wants Is
  8. Super Lonely Freak
  9. Evil Woman
  10. Friends of Mine
  11. Careless Memories
  12. Ordinary World
  13. Come Undone
  14. (Reach Up for The) Sunrise
  15. Planet Earth
  16. The Reflex
  17. White Lines
  18. Girls on Film / Psycho Killer
  19. Save a Prayer
  20. Rio

ph. I-Days

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