Elodie ha conquistato San Siro davanti a oltre 45.000 spettatori con uno spettacolo ambizioso, imponente e curato in ogni dettaglio. Un debutto negli stadi che segna la definitiva consacrazione dell’artista romana come vera popstar italiana, capace di tenere testa, per energia e visione, ai grandi nomi della scena internazionale.
Il concerto – che sarà replicato il 12 giugno allo stadio Diego Armando Maradona di Napoli (qui il link per l’acquisto dei biglietti) e trasmesso prossimamente su Canale 5 – è stato strutturato in quattro atti tematici: Audace, Galattica, Erotica e Magnetica, ognuno introdotto da un monologo originale della cantante. Insieme, formano l’acronimo MEGA – Make Equality Great Again, manifesto ideale dello show e grido d’orgoglio verso la libertà di espressione, l’inclusività e la lotta ai pregiudizi.
Ad accompagnarla sul palco 15 ballerini, due vasche d’acqua usate nelle coreografie, drag queen e un gigantesco ledwall a dominare la scena con visual accattivanti. Tra un cambio d’abito e l’altro (sei in totale), Elodie ha proposto i suoi successi in una veste spettacolare, tra cui Tribale, Guaranà, La coda del diavolo, Niente canzoni d’amore, Bagno a mezzanotte e le sanremesi Tutta colpa mia, Due e Dimenticarmi a mezzanotte.
Lo show è stato impreziosito da una serie di ospiti speciali:
- Achille Lauro, con cui ha duettato in Folle città e una versione elettrica di Rolls Royce
- Gianna Nannini, che ha infiammato il pubblico con una potente America
- Gaia, per una rilettura a due voci e coreografie di Ciclone e Chiamo io chiami tu
- La DJ russa Nina Kraviz, che ha trasformato San Siro in un club techno per un intermezzo notturno dal sapore internazionale.
Elodie ha scelto di raccontarsi anche attraverso il linguaggio visivo e i costumi: tra tutine animalier, body di pelle, look tempestati di cristalli e outfit effetto “vedo-non vedo”, ha rivendicato con orgoglio la propria libertà espressiva. «Il mio corpo mi piace e mi piace mostrarlo», ha detto più volte in passato, e sul palco non ha fatto sconti, affrontando con forza ogni stereotipo sessista.
Nel finale dello spettacolo, Elodie ha sventolato la bandiera della Palestina, avvolgendosela attorno al corpo senza pronunciare parola. Un gesto silenzioso ma potentissimo, che ha fatto il giro dei social e dei media, lanciando un messaggio di pace e vicinanza a Gaza, coerente con l’anima sociale e inclusiva che ha attraversato tutta la serata.
Il concerto di San Siro non è stata solo una data importante per la carriera di Elodie, ma un vero spartiacque per la musica pop italiana. Nessuna artista solista donna prima d’ora aveva proposto uno show di questa portata in uno stadio. E il pubblico lo ha capito e premiato: Elodie non ha più nulla da dimostrare. È una fuoriclasse, punto.
Ora il testimone passa a Napoli, dove giovedì 12 giugno lo Stadio Maradona ospiterà la seconda data di uno show già entrato nella storia. E per chi non ci sarà, resta l’attesa per la messa in onda su Canale 5: uno spettacolo da non perdere.
La scaletta
Apertura
Tribale
Black Nirvana
Guaranà / Hung Up | Feel Love
La coda del diavolo
Atto primo: Audace
Intro
Odio amore chimico / 1 ora / Di nuovo
Mi ami mi odi
Cuore nero / Anche stasera
Ok respira
Folle città (con Achille Lauro)
Rolls Royce (con Achille Lauro)
America (con Gianna Nannini)
Atto secondo: Galattica
Andromeda
Vertigine
Niente canzoni d’amore
Feeling
Pensare male
Purple in the Sky
Nina Kraviz Set
Atto terzo: Erotica
Pop porno
Red light
Ascendente
Elle
Strobo
Euphoria
Lontano da qui
A fari spenti
Atto quarto: Magnetica
Tutta colpa mia
Due
Dimenticarsi alle 7
Encore
Hold On / Pazza musica
Ciclone / Chiamo io chiami tu (con Gaia)
Margarita
Bagno a mezzanotte
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